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TESTO In missione nel nome di Cristo Salvatore

padre Romeo Ballan   Euntes

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XXVI Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (25/09/2005)

Vangelo: Mt 21,28-32 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 21,28-32

In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: 28«Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: “Figlio, oggi va’ a lavorare nella vigna”. 29Ed egli rispose: “Non ne ho voglia”. Ma poi si pentì e vi andò. 30Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: “Sì, signore”. Ma non vi andò. 31Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Risposero: «Il primo». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. 32Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti così da credergli.

Riflessioni

Ancora una volta, come domenica scorsa, la parabola di Gesù (Vangelo) parla di invito-comando ad andare a lavorare nella vigna, che in questo caso è un'azienda familiare. I protagonisti sono un padre e due figli, con un lavoro importante da realizzare assieme, in collaborazione. Questa scena agricola ci ricollega ad un altro invito di Gesù a rendersi conto della messe ormai matura: "Levate i vostri occhi e guardate i campi che già biondeggiano per la mietitura" (Gv 4,35). Si tratta di una messe abbondante, per la quale, purtroppo, gli operai sono pochi (cf Mt 9,37). Nella prossimità dell'ottobre missionario e della Giornata Missionaria Mondiale, è facile identificare la vigna della parabola con il mondo missionario, dove il lavoro per il Regno è proverbialmente immenso, mentre le forze disponibili – di persone e mezzi – sono esigue. Il comando del padre ai figli si ricollega all'invito che il sacerdote rivolge a tutti i fedeli alla fine di ogni Eucaristia ad andare in pace per compiere la missione. In latino si diceva: 'Ite missa est', che equivale a dire: 'Ite missio est'; cioè: 'Andate, è l'ora della Missione!' Il monaco Carlo de Foucauld, che prossimamente sarà proclamato Beato, avverte: "Ogni cristiano deve essere apostolo; non è un consiglio, ma un comando, il comando della carità".

Davanti a questo compito, che è di tutti, interviene la responsabilità individuale di ciascuno, alla quale fa appello il profeta Ezechiele (I lettura) con l'invito ad agire "con giustizia e rettitudine" per vivere e non morire (v. 27.28), seguendo le vie e la verità del Signore (Salmo responsoriale), compiendo fedelmente la sua volontà. Il Signore invita tutti a lavorare nella sua vigna (Vangelo), che è il mondo, e attende da ciascuno una risposta personale (v. 28.30) e coerente. Già alla fine del primo secolo cristiano (circa 1900 anni fa!), S. Ignazio di Antiochia scriveva: "Meglio essere cristiani senza dirlo, che dirlo senza esserlo". Il nostro Padre buono non rifiuta i ritardi e accetta i ripensamenti; accoglie anche quelli che apparentemente sembrano i più indegni (i pubblicani e le prostitute, v. 31), se credono e si pentono (v. 32). Poiché Egli è un Dio tutto speciale, che rivela la sua "onnipotenza soprattutto con la misericordia e il perdono" (Colletta).

A fronte dei due figli della parabola con i loro e No, c'è un terzo Figlio: Gesù, Figlio del Padre, che conosce e realizza una sola parola: il Sì di Dio per la salvezza dell'umanità (cf 2Cor 1,19). Il grandioso inno Cristologico di Paolo ai Filippesi (II lettura) è una contemplazione e una preghiera davanti al mistero di Cristo Gesù: è Dio come il Padre e lo Spirito, ma si spoglia, si fa servo obbediente, si umilia fino alla morte di croce. Ma Dio lo esalta al di sopra di tutti, fino al punto che ogni lingua del mondo proclama "che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre" (v. 11). Cristo non ha cercato "il proprio interesse, ma piuttosto quello degli altri" (v. 4): Egli, il Missionario del Padre, ha dato la vita per tutti; quindi, ogni cristiano, ogni missionario è chiamato a seguirne l'esempio, assumendo "gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù" (v. 5): amore, umiltà, compassione, dedizione di tutta la vita. Egli è la via della missione e della salvezza. *

Parola del Papa

* "La missione universale della Chiesa nasce dalla fede in Gesù Cristo... Nell'evento della Redenzione è la salvezza di tutti, 'perché ognuno è stato compreso nel mistero della Redenzione e con ognuno Cristo si è unito, per sempre, attraverso questo mistero' (RH 13). Soltanto nella fede si comprende e si fonda la missione".
Giovanni Paolo II
Redemptoris Missio, (1990) 4

Sui passi dei Missionari

- 25/9: S. Sergio di Radonez (russo, 1313-1392), prima fu eremita, poi coltivò la vita comunitaria nel monastero della SS.ma Trinità a Mosca; ricercato come guida saggia.

- 26/9: B. Luigi Tezza (1841-1923), sacerdote camilliano, missionario a Lima (Perù), fondatore delle Figlie di S. Camillo per l'assistenza ai malati.

- 27/9: S. Vincenzo de' Paoli (1581-1660), sacerdote francese, fondatore della Congregazione della Missione e delle Figlie della Carità per la formazione del clero e il servizio dei poveri.

- 28/9: S. Lorenzo Ruiz, di Manila, e 15 compagni martiri (sacerdoti, religiosi e laici) uccisi a Nagasaki (Giappone, 1633-1637), dopo aver evangelizzato nell'Estremo Oriente.

- 28/9: B. Niceta Budka (1877-1949), vescovo, nato in Ucraina, missionario in Canada fra i cattolici di rito bizantino, morì in campo di concentramento a Karadzar, Kazakistan.

- 29/9: Festa dei Ss. Michele, Gabriele e Raffaele, arcangeli, servitori di Dio e suoi messaggeri presso gli uomini.

- 30/9: S. Girolamo (347-420), sacerdote e dottore della Chiesa, contemplativo e penitente, esimio studioso e traduttore della Bibbia, morì a Betlemme.

- 1/10: S. Teresa del Bambino Gesù (1873-1897), carmelitana del convento di Lisieux (Francia), dottore della Chiesa; patrona principale delle Missioni.

 

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