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TESTO Commento su Luca 8,4-15

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Sabato della XXIV settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (17/09/2005)

Vangelo: Lc 8,4-15 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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4Poiché una grande folla si radunava e accorreva a lui gente da ogni città, Gesù disse con una parabola: 5«Il seminatore uscì a seminare il suo seme. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada e fu calpestata, e gli uccelli del cielo la mangiarono. 6Un’altra parte cadde sulla pietra e, appena germogliata, seccò per mancanza di umidità. 7Un’altra parte cadde in mezzo ai rovi e i rovi, cresciuti insieme con essa, la soffocarono. 8Un’altra parte cadde sul terreno buono, germogliò e fruttò cento volte tanto». Detto questo, esclamò: «Chi ha orecchi per ascoltare, ascolti!».

9I suoi discepoli lo interrogavano sul significato della parabola. 10Ed egli disse: «A voi è dato conoscere i misteri del regno di Dio, ma agli altri solo con parabole, affinché

vedendo non vedano

e ascoltando non comprendano.

11Il significato della parabola è questo: il seme è la parola di Dio. 12I semi caduti lungo la strada sono coloro che l’hanno ascoltata, ma poi viene il diavolo e porta via la Parola dal loro cuore, perché non avvenga che, credendo, siano salvati. 13Quelli sulla pietra sono coloro che, quando ascoltano, ricevono la Parola con gioia, ma non hanno radici; credono per un certo tempo, ma nel tempo della prova vengono meno. 14Quello caduto in mezzo ai rovi sono coloro che, dopo aver ascoltato, strada facendo si lasciano soffocare da preoccupazioni, ricchezze e piaceri della vita e non giungono a maturazione. 15Quello sul terreno buono sono coloro che, dopo aver ascoltato la Parola con cuore integro e buono, la custodiscono e producono frutto con perseveranza.

Dalla Parola del giorno

Poiché una gran folla si radunava e accorreva a lui gente da ogni città, disse con una parabola: "Il seminatore uscì a seminare la sua semente."

Come vivere questa Parola?

In Palestina la terra è per lo più arida e piena di sassi, e le stagioni non sono mai troppo propizie per l'agricoltura. Seminare dunque è un rischio, una sfida. Soprattutto un sacrificio perché il seminatore getta in terra quel grano che potrebbe subito macinare e trasformare in pane. Poco, certo, ma almeno sicuro per qualche giorno. Seminando, invece, sa già che molto di quel seme sarà 'a perdere', come buttato via.

Gesù indugia su questa immagine riferendola alla Parola che cade ora lungo la strada di chi si lascia intaccare nella fede, ora tra le pietre di coloro che nell'ora della tentazione vengono meno, ora tra le spine di quanti si lasciano soffocare dalle preoccupazioni e dai piaceri della vita, ora finalmente sulla terra buona di chi l'ascolta, la custodisce nel cuore e produce frutto, investendo energie e volontà con tenace perseveranza.

Chiediamoci: qual è la bella notizia di questa parabola, che dilata il cuore alla speranza? E' questa: Dio, in Gesù, è uscito a seminare. E lo fa ancora oggi. Lo sta facendo con te, ora, nel campo del tuo cuore. Si concede alla tua aridità, ai tuoi sassi e alle tue spine, perché Dio è lungimirante: per quanto fallimentari possano sembra-re i risultati, c'è un angolo di terra buona nel cuore di ogni uomo, anche nel tuo, che può dare frutto. Dunque, è a questo fazzoletto di terra che dobbiamo guardare ogni qualvolta siamo tentati di gettare la spugna, con noi stessi e con gli altri. Nessuno è solo pietra e spine. Ecco perché non dobbiamo sposare il disfattismo dicendo: "Ma chi me lo fa fare? Ne va la pena? Cambiare, si può?". Al contrario, dobbiamo dire con la vita: "Signore, mi fido di Te!".

Questo ripeterò oggi in preghiera, accogliendo il seme della Parola che continuamente mi feconda in novità di vita:

"Gesù, mi fido di Te!".

La voce di un Padre dei primi secoli

Signore, mi hai cercato e mi hai trovato là dove andavo errando, mi hai ricondotto dalla strada sbagliata e mi hai sollevato sulle tue spalle immacolate, o Cristo... Mi hai fatto entrare nella comunione e mi hai messo nel numero dei tuoi servi. Come non fidarsi di te?
Simeone il Nuovo Teologo

 

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