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TESTO La bella addormentata nel bosco

don Luciano Sanvito

XII Domenica del Tempo Ordinario (Anno B) (25/06/2006)

Vangelo: Mc 4,35-41 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mc 4,35-41

35In quel medesimo giorno, venuta la sera, disse loro: «Passiamo all’altra riva». 36E, congedata la folla, lo presero con sé, così com’era, nella barca. C’erano anche altre barche con lui. 37Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto che ormai era piena. 38Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t’importa che siamo perduti?». 39Si destò, minacciò il vento e disse al mare: «Taci, calmati!». Il vento cessò e ci fu grande bonaccia. 40Poi disse loro: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?». 41E furono presi da grande timore e si dicevano l’un l’altro: «Chi è dunque costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?».

"La bella addormentata nel bosco" titola una famosa fiaba, e potrebbe essere anche il riferimento del brano evangelico in esame.

Come può una ragazza "bella" stare "addormentata" in un bosco, in un luogo pieno di insidie e di pericoli?

"La bellezza salverà il mondo" titola un documento di orientamento di vita.

Già...ma quale bellezza? Quella del mondo?

Dentro di noi, nella nostra coscienza, esiste una potentissima capacità spesso inutilizzata forse perché ancora poco sperimentata, una specie di "pilota automatico" che ci permette di condurre avanti la nostra vita anche se decidessimo, in quel momento, di schiacciare un pisolino.

Il "bel riposo"del brano evangelico unisce le due caratteristiche della coscienza capace di portare avanti la serenità e di continuare ad affrontare la vita anche se sorgono le tempeste e le onde contrarie.

E proprio di fronte alle difficoltà si rende ancora più evidente la potenza e la capacità che ognuno di noi è richiamato ad avere e a far crescere: la fede contro la paura.

"Nel mare del silenzio una voce si alzò"...è un forte richiamo a revocare a noi ciò che ci è stato tolto: la bellezza della coscienza, come la forza più alta e superiore ad ogni cosa, come il segno più evidente e rivelante per l'uomo della sua capacità di avere il dominio sul creato.

Ogni tempesta e vento contrario mai potrà sfregiare la coscienza di chi sa riposare in pace nel bosco del mondo e nel mare del silenzio.

 

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