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TESTO Commento su Luca 6,12-19

Paolo Curtaz   Ti racconto la Parola

Martedì della XXIII settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (09/09/2003)

Vangelo: Lc 6,12-19 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 6,12-19

12In quei giorni egli se ne andò sul monte a pregare e passò tutta la notte pregando Dio. 13Quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede anche il nome di apostoli: 14Simone, al quale diede anche il nome di Pietro; Andrea, suo fratello; Giacomo, Giovanni, Filippo, Bartolomeo, 15Matteo, Tommaso; Giacomo, figlio di Alfeo; Simone, detto Zelota; 16Giuda, figlio di Giacomo; e Giuda Iscariota, che divenne il traditore.

17Disceso con loro, si fermò in un luogo pianeggiante. C’era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidone, 18che erano venuti per ascoltarlo ed essere guariti dalle loro malattie; anche quelli che erano tormentati da spiriti impuri venivano guariti. 19Tutta la folla cercava di toccarlo, perché da lui usciva una forza che guariva tutti.

Avete sentito? No, dico, avete proprio sentito bene? Luca ci dice che Gesù passa la notte in preghiera, poi scende e sceglie gli apostoli, i dodici; no, anzi, scusate. Prega tutta la notte e sceglie quei dodici. L'elenco mette i brividi: Pietro, Giuda, Simone lo zelota... mi viene un dubbio: forse la preghiera di Gesù ha fatto cilecca! Nessuno di noi avrebbe scelto quei dodici nel Consiglio Pastorale! Nessun ideale avrebbe tenuto insieme un pescatore come Andera con un intellettuale come Giovanni, né un conservatore come Giovanni con un pubblico peccatore come Matteo, né sarebbe riuscito a contenere la violenza di uno zelota, Simone, appunto. Solo la preghiera di Gesù e il suo essere fuori da ogni schema, solo l'amore li poteva tenere insieme per dirci, per gridare alle nostre ottuse orecchie, alle nostre comunità piene di distinguo, che la Chiesa nata dalla preghiera del Maestro è fatta di persone diverse, di sensibilità opposte, di caratteri complessi amalgamati dalla bruciante esperienza della sequela. Lo capiremo mai, alfine, questo? Che la Chiesa non è il club dei bravi ragazzi, degli addetti del sacro, ma l'esperienza della comunione più devastante che un uomo possa vivere?

Tu hai pregato per i Dodici, hai pregato per noi, preghi per la Chiesa, popolo dei chiamati. Siamo diversi, Signore, splendidamente diversi e il tuo amore ci unisce e diventiamo Chiesa.

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