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TESTO Commento su At 8,5-8.14-17; Sal 65; 1Pt 3,15-18; Gv 14,15-21

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VI Domenica di Pasqua (Anno A) (17/05/2020)

Vangelo: At 8,5-8.14-17; Sal 65; 1Pt 3,15-18; Gv 14,15-21 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 14,15-21

15Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; 16e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre, 17lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi. 18Non vi lascerò orfani: verrò da voi. 19Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. 20In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi. 21Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui».

La liturgia della quinta domenica dopo Pasqua ci presentava il volto di Gesù che vive nella Chiesa nascente di cui noi siamo le “pietre vive”, a cui è dato il compito di esaltare le grandi opere del Signore.
Cristo è risorto, è tornato al Padre per prepararci un posto vicino a lui e ci ricorda che nessuno può tornare al Padre se non per mezzo suo: Egli è la “Via”, la “Verità” e la “vita”, solo con lui possiamo arrivare alla salvezza eterna, egli è il mediatore fra il Padre e gli uomini.

La liturgia di questa sesta Domenica dopo Pasqua ci consola, perché il Cristo promette il dono dello Spirito Santo, che rafforza la nostra fede e la nostra speranza, ci rende capaci di testimoniarlo nella vita quotidiana.
Dobbiamo mantenere sempre l'intimo rapporto fra noi ed il Cristo, con lui possiamo affrontare qualsiasi contrarietà.
Cristo torna al Padre, ma resta sempre con noi attraverso la Parola e nell'Eucarestia.

Tratta dagli Atti degli Apostoli, la prima lettura ci racconta come,, mediante l'imposizione delle mani coloro che ascoltavano la Parola ricevevano lo Spirito Santo.
Racconta l'esperienza di Filippo che recatosi in una città della Samaria predicava il Cristo alle folle che lo ascoltavano e prestavano attenzione a quello che compiva; in quella città molti furono guariti nel corpo e altri nello spirito: infatti, molti demoni uscivano da loro.
Gli apostoli, passando da Gerusalemme e sentendo ciò che avveniva, mandarono là Pietro e Giovanni che pregarono per loro perché Dio mandasse loro lo spirito Santo; essi, infatti, erano stati battezzati solo nel nome del Cristo, quindi imposero loro le mani e quelli ricevettero lo Spirito Santo.

Con il ritornello del salmo responsoriale, tratto dal salmo 65/66, proclamiamo: “Acclamate Dio, voi tutti della terra”
Nei versetti il salmista invita il popolo a lodare il Signore e a vedere le grandi opere che egli ha fatto. Il Signore ha cambiato il mare in terra ferma e tutti passarono, per questo grande è la gioia. Vedete quanto è buono il Signore, ascoltate quanto Dio ha fatto e ha ascoltato la mia preghiera e mi ha dato la sua misericordia.

Nella seconda lettura, tratta dalla prima lettera di San Pietro, l'apostolo esorta, nei momenti delle persecuzioni e in quelli di grande dolore, ad adorare il Cristo nel proprio cuore e a rispondere sempre con gentilezza a tutti coloro che chiedono ragione della speranza in cui essi credono.
Li esorta ancora a vivere sempre bene e con sapienza, in modo che nessuno abbia mai a criticare il loro comportamento nel seguire il Cristo.
Pietro dice del Cristo: “Morto nel corpo ma reso vivo nello spirito”. Questo insegnamento di Pietro dovrebbe essere, oggi, seguito da tutti noi, che stiamo vivendo la tragedia della pandemia che ha colpito il mondo intero.
Nessuno poteva prevederla, ma la stiamo vivendo ormai da tre mesi. Tutti, scienziati, medici, ricercatori, sono impegnati al massimo delle forze per scoprire un rimedio, ma questa situazione di pericolo durerà ancora per molto tempo.
Al cristiano resta una via: quella della preghiera intima con il Cristo, affidarsi al Signore dà pace e speranza alla nostra anima. Questo non esclude che come cittadini dobbiamo seguire scrupolosamente tutte le prescrizioni che ci vengono date.

L'apostolo Giovanni, nel brano di vangelo, ci ricorda che il Cristo dice ai suoi discepoli: “Se mi amate osserverete i miei comandamenti, io pregherò il Padre perché vi mandi un altro Paraclito che rimarrà con voi per sempre, cioè lo Spirito di verità che il mondo non conosce, ma che voi conoscete perché è in voi.
Io non vi lascerò orfani, io verrò da voi, il mondo solo per un poco mi vedrà, poi non mi vedrà più, voi invece mi vedrete perché io sono in voi, voi vivrete in me.
Quel giorno voi capirete che io sono nel Padre e voi in me perché io sono in voi.
Chi ascolta e osserva i miei comandamenti vuol dire che mi ama e sarà amato dal Padre mio, e io mi manifesterò a lui”.
Gesù parla con dolcezza ai discepoli, non gli impone nulla, li lascia completamente liberi di fare la loro scelta, di amarlo nell'ascolto della Parola e nel seguirlo. Gesù dice loro “mi amerete se osserverete i miei comandamenti”, ma i comandamenti di Gesù non sono i “ dieci ” che conosciamo, ma è tutto ciò che lui ha detto e fatto nella sua vita terrena, cioè tutto ciò che il vangelo ci ha tramandato.
In questo brano di vangelo Gesù dice molte volte “Io”, sono nel Padre, sono con voi, voi siete in me e io sono in voi. Se mi amate io verrò in voi e resterò per sempre con voi, non vi lascerò orfani.
Grande consolazione per noi questa frase di Gesù: anche se noi ci dimentichiamo di lui, lui non si dimentica mai di noi, ci è sempre vicino, chi ama il Cristo ama anche il Padre che è in lui.

Per la riflessione di coppia e di famiglia.
- Filippo predica il Cristo e la folla è piena di gioia. Succede anche a noi di essere gioiosi quando ascoltiamo la Parola che ogni domenica ci viene proposta nella celebrazione dell'Eucarestia?
- L'ascolto della Parola cambia la nostra vita quotidiana?
- Pietro dice: “Morto nel corpo ma reso vivo nello spirito” L'intima relazione con il Cristo risorto attraverso la preghiera quotidiana riesce a darci pace nei momenti gravissimi che oggi tutti stiamo vivendo?
- Gesù ci dice: “Io, sono nel Padre ed il Padre è in me, Io sono con voi e per questo anche voi siete con me e con il Padre”: queste parole di Gesù sono importanti per la nostra vita di cristiani?
- Gesù dice ancora: “Ora ritorno al Padre, ma ritornerò da voi e non vi lascerò più soli, resterò sempre con voi”: sentiamo, nelle nostre giornate piene di stress, la sua vicinanza che ci dà forza?
- Sapere che Gesù non si dimentica mai di ciascuno di noi contribuisce a rendere gioiosa la nostra vita?

Gianna e Aldo - CPM Genova -

 

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