TESTO Commento su Giovanni 10,1-10
don Giampaolo Centofanti Commento al Vangelo
Lunedì della IV settimana di Pasqua - anno A (04/05/2020)
Vangelo: Gv 10,1-10
1«In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. 2Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore. 3Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. 4E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. 5Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei». 6Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro.
7Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. 8Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. 9Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo. 10Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza».
Il pasrore, l'Amore, bello dà la vita per le pecore. Il mercenario vede, il testo dice ragiona, calcola, che sta venendo il lupo ed è meglio fuggire. Il lupo rapisce, porta a sé, su strade sbagliate, le pecore e le disperde perché senza lo Spirito non c'è vera via di unità. L'amore di un buon pastore è sereno e libero. Pastore non è solo un prete ma per esempio a suo modo un genitore. Si può trattare di un amore che costringe o disprezza. Invece l'amore donato con semplicità, serenità, senza meccaniche forzature (do la mia vita e la riprendo) aiuta a vivere quel rapporto e ogni rapporto in maniera serena e libera.
Breviario pasquale
In questo tempo di sera
sento un canto
come una sorpresa
che si rivela un appuntamento.
Non devo fare nulla, viene
ed io soltanto sento.
Sento il dolore per il vento
che scuote questo mondo
e più nel fondo una pace,
una speranza, in cui mi perdo
senza più alcun ragionamento.
Poesiola tratta da Piccolo magnificat, un canto di tanti canti (poesie che un prete ha sentito cantare, inavvertitamente, dalla vita, dalla sua gente). Giampaolo Centofanti blog