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TESTO Commento su Giovanni 10,1-10

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IV Domenica di Pasqua (Anno A) (03/05/2020)

Vangelo: Gv 10,1-10 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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1«In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. 2Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore. 3Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. 4E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. 5Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei». 6Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro.

7Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. 8Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. 9Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo. 10Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza.

COMMENTO ALLE LETTURE

Commento a cura di don Eduard Patrascu

Il buon pastore dà la vita in abbondanza

La Domenica del Buon Pastore ci ritrova quest'anno - noi, in quanto intera comunità umana, indifferentemente dall'appartenenza religiosa - a percepire più che mai la necessità di una guida, di un punto di riferimento. Facilmente possiamo tutti vedere un mondo alla deriva, disorientato, molte persone alla soglia della disperazione, alcuni cedendo psichicamente e abbandonando la lotta per superare questa crisi mondiale provocata dalla diffusione di un minuscolo essere quale è questo virus. In parole sintetiche: un mondo così sviluppato tecnologicamente, con tante possibilità di benessere sconvolto da una cosa così piccola! Risulta così evidente la necessità di una guida vera che porta alla vita, alla vita genuina, sicura, certa, quella che il mondo in cui viviamo sembra non aver trovata.

Invito, partendo da questa premessa (ripeto, tanto semplice da scorgere questo anno), ad accogliere due provocazioni di riflessione, partendo dal Vangelo che la Domenica del Buon Pastore propone.

Il primo pensiero parte proprio dall'immagine del pastore. Si nota facilmente nel brano che ci viene proposto il fatto che il Buon Pastore cammina davanti al gregge ed il gregge lo segue. Ecco allora la guida. Gesù, il buon pastore che dà la propria vita (cosa che ha fatto una volta per tutte) per il suo gregge, anche nel caso in cui dei nemici vengono ad attaccare il gregge. Il suo primo gesto concreto di dare la vita è proprio lo “stare davanti al gregge”, affrontando egli per primo i pericoli e, soprattutto, fare da guida, da punto di riferimento. Quante persone - prese in altre situazioni dalla frenesia della loro vita per ricordarsi di Dio - in questo periodo di disorientamento si sono rivolte verso il cielo con domande inquietanti, con i dubbi provocati dalla situazione della vita attuale, oppure addirittura con preghiere laceranti! Ecco allora il bisogno di Dio emergere dal cuore di una umanità ferita, addirittura tradita dalle tante guide autoproclamatesi tali! Il mondo può oggi ritrovare la vera guida, il vero pastore, il punto di riferimento sicuro per la vita: e questo non può essere altro che Dio, il quale “ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna”. Il salmo di questa domenica, attraverso la poesia, delinea proprio questa vita duratura e sicura. Come era bella, nel salmo della domenica scorsa, quella espressione quasi gridata: “Fammi conoscere, Signore, il sentiero della vita!”. Il mondo di oggi cerca - a tutti i livelli della società e con tutte le forze - proprio il sentiero della vita e sperimenta quanto è vero ciò che Gesù dice in un altro passo del vangelo: “Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che vi entrano”. Ancora una volta, si può notare come molti del mondo hanno intrapreso la larga via che porta alla morte: ora, però, pochi o molti, siamo nel momento favorevole per scegliere il sentiero che porta alla vita, rispolverando la forza interiore della nostra fede per scegliere di essere nel gregge di Gesù, Buon Pastore.

Il secondo pensiero parte dalla promessa che Gesù fa in quanto sicura guida verso la vita eterna: “Sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza!”. Il mondo sta sperimentando la scarsità, la precarietà della vita a causa di questo virus: in realtà non è il virus che fa scarseggiare la vita, ma l'allontanamento dalla sorgente della vera vita. In molti casi, questo allontanamento non è nemmeno premeditato, ma provocato dalla negligenza o dalla disattenzione per la vita del cuore, quella che, in questo tipo di momenti, diventa la “riserva” di speranza e, soprattutto di coraggio e forza. Ed il cuore è proprio ciò che Gesù (e Dio) vuole raggiungere con la sua proposta di vita in abbondanza. C'è da ricordarsi in questo periodo che una vita senza Dio porta alla deriva, alla disperazione, quindi ad una vita “scarseggiante”. Il ritorno a Dio, ri-orientare il nostro sguardo e il nostro cuore verso la vera sorgente della vita, può portarci ad assaporare di nuovo la vita in abbondanza. Non è poesia ciò che il Signore ci promette, ma una verità certa e una vita duratura e addirittura eterna.

Il mondo - scosso o, come direbbero alcuni, addirittura terremotato da questa crisi sanitaria - si è fermato un po': l'atteggiamento del fermarsi è richiesto sempre per chi vuole di non perdere il punto di riferimento certo della propria vita. Quanto più in questo momento il mondo ha bisogno di calibrare le proprie scelte e di ri-orientarle verso ciò che porta la vita! Allora, lasciamoci provocare da tutto ciò che succede nel mondo, approfittiamo saggiamente di questo momento e farlo diventare il momento favorevole per riscoprire e convincerci una volta per sempre che solo il Signore Gesù è il vero pastore, la guida della nostra vita che ci porta alla vita... quella che, illuminata dal Vangelo, possiamo vivere in abbondanza.

 

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