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TESTO Commento su Col 1,10-12

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Giovedì della XXII settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (06/09/2001)

Brano biblico: Col 1,10-12 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 5,1-11

1Mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù, stando presso il lago di Gennèsaret, 2vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. 3Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca.

4Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca». 5Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». 6Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. 7Allora fecero cenno ai compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare. 8Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore». 9Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto; 10così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini». 11E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.

Dalla Parola del giorno

Portate frutto in ogni opera buona, crescendo nella conoscenza di Dio; rafforzandovi con ogni energia secondo la sua gloriosa potenza, per poter essere forti e pazienti in tutto; ringraziando con gioia il Padre.

Come vivere questa Parola?

San Paolo indirizza il suo augurio agli abitanti di Colossi, dicendo che non cessa di pregare perché "con sapienza e intelligenza spirituale" possano capire, dentro il tessuto delle loro giornate, quel che Dio vuole da loro.

E' proprio realizzando il piano di Dio su di noi, in un atteggiamento semplice e pieno d'amore, che riusciamo infatti non solo a" piacergli in tutto" ma a "portare frutto" nel bene che ci proponiamo di fare. E qui sta il bello: se fruttifichiamo in amore secondo Dio, cresce a poco a poco la conoscenza di Lui come di Chi veramente e più di tutti conta nella nostra vita. Non solo, ma dentro questo intuire sempre più che è Lui l' "Unico necessario" del nostro esistere, ci appoggiamo alla "sua gloriosa potenza".

Ecco, si tratta di credere per davvero che essa misteriosamente è all'opera in noi.

Far conto del Signore e di questa sua potenza vuol dire poter "essere rafforzati con ogni energia" nel compimento del bene, con quella fortezza e pazienza che ci occorre per non scoraggiarci nelle difficoltà ineludibili delle nostre giornate. Non solo: questo contatto intimo col Signore e con la sua potenza rinnova in noi la gioia di ringraziare il Padre che ci ama e ci illumina nel nostro cammino verso di Lui.

Oggi più e più volte rientrerò al cuore contattando il Signore che mi abita, credendo di attingere alla sua "gloriosa potenza" per poter fare senza pesantezza ma con gioia tutto il bene che sono chiamato a compiere là dove vivo e opero.

La voce di un Padre del deserto

L'amore del quale la causa è Dio, è simile a una sorgente che sgorga dalle profondità del cuore: il suo flusso non cesserà mai di scorrere. E' l'unica sorgente dell'amore. La sua provvista non viene mai meno e diventa energia in chi si fida.
Isacco di Ninive

 

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