TESTO Commento su 1mac 2,19-20
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Giovedì della XXXIII settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (20/11/2003)
Brano biblico: 1mac 2,19-20
41Quando fu vicino, alla vista della città pianse su di essa 42dicendo: «Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, quello che porta alla pace! Ma ora è stato nascosto ai tuoi occhi. 43Per te verranno giorni in cui i tuoi nemici ti circonderanno di trincee, ti assedieranno e ti stringeranno da ogni parte; 44distruggeranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata».
Dalla Parola del giorno
Mattatia rispose: "Anche se tutti i popoli nei domini del re lo ascolteranno e ognuno abbandonerà la religione dei suoi padri e vorranno tutti aderire alle sue richieste, io, i miei figli e i miei fratelli cammineremo nell'alleanza dei nostri Padri".
Come vivere questa Parola?
Mattatia è il capo della stirpe dei Maccabei da cui prende nome questo libro dell'Antico Testamento. A lui, gli inviati del re Antioco IV Epifanie, chiedono di rinnegare e sopprimere ogni atto di culto al vero Dio per professare invece l'idolatria. Essi sanno bene che, essendo Mattatia una personalità di primissimo piano nella società giudaica, se ottengono obbedienza da lui, più facilmente il popolo si adeguerà alla volontà del re, realizzando in tal modo quel processo di ellenizzazione che è l'obiettivo del sovrano invasore. Quello che viene proposto a Mattatia, se eseguirà gli ordini del re, è molto lusinghiero: "Tu sei uomo autorevole, stimato e grande (...) entrerai nel numero degli amici del re, tu e i tuoi figli avrete in premio oro argento e doni in quantità". In fondo è la subdola seduzione di sempre. Mattatia è uomo e credente. Lo è fino in fondo. Fino a tener testa non solo alle minacce ma alle promesse più allettanti. E -lo sappiamo – qui sta anche la difficoltà. Senza accorgersi questo mondo provvisto di tante comodità e "centrato" sulla ricerca dell'avere sempre di più nel campo della ricchezza, del piacere e dell'immagine di sé, è un mondo sostanzialmente idolatra. Ma camminare nell'Alleanza, che significa camminare con Dio, nel suo amore comporta decise rotture, il coraggio di scegliere ciò che veramente conta, fuori da ogni illusionistica promessa allettante.
Oggi, a questo penserò nella mia pausa contemplativa. Voglio lucidamente prendere coscienza della realtà che mi circonda; non per oppormi agli uomini che sono miei fratelli e sorelle, ma al sistema idolatrico che spesso c'imprigiona. Nel modo di gestire il denaro, di vestire, di realizzare incontri, di sostenere o criticare idee emergenti, io sono davvero cristiano o vivo nel compromesso?
Signore, qualsiasi possa essere la mia vocazione, fammi vivere fuori dal compromesso. Nel tuo amore io cammini con te nell'Alleanza nuova che è la forza e la luce del tuo Mistero pasquale.
La voce di una donna Dottore della Chiesa
I predicatori non ottengono che gli uomini si liberino perché quelli che predicano hanno troppo buon senso... E' per questo che la loro fiamma riscalda.
S. Teresa d'Avila