TESTO Commento Rm 12,6-8
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Martedì della XXXI settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (04/11/2003)
Brano biblico: Rm 12,6-8
Dalla Parola del giorno
Abbiamo doni diversi secondo la grazia data a ciascuno di noi. Chi ha il dono della profezia la eserciti secondo la misura della fede; chi ha un ministero, attenda al ministero; chi ha l'insegnamento, all'insegnamento; chi l'esortazione, all'esortazione; chi dà, lo faccia con semplicità; chi presiede lo faccia con diligenza; chi fa opere di misericordia, le compia con gioia.
Come vivere questa Parola?
S. Paolo ha focalizzato una verità di gran calibro: noi credenti, "pur essendo molti, siamo un solo corpo; e ciascuno, per la sua parte, siamo membra gli uni degli altri. E' interessante cogliere appunto, dentro la complessità armonizzata nell'unità di un unico corpo, la multiforme bellezza e varietà dei doni elargiti da Dio a ciascuno dei membri del Corpo Mistico di Gesù. Ogni dono è prezioso in se stesso: quello di essere profeta (che non significa prevedere il futuro ma annunciare con forza il Vangelo tenendo conto dei "segni dei tempi"), quello di attendere a vari ministeri o di insegnare o di spronare al bene. Ognuno ha i propri doni. E, come nel corpo umano ogni membro ha la sua importanza finalizzata sempre alla salute e all'efficienza di tutto il corpo, così ogni dono non è esclusivamente finalizzato al bene di chi lo possiede, ma al bene di tutti. Questa verità tanto importante e consolante insieme, S. Paolo la viene spiegando con ricchezza di particolari al cap. 12 della sua lettera ai Corinzi. Per un vero cammino di crescita nello Spirito importa dunque molto che anzitutto ciascuno conosca i doni che Dio gli ha fatto: in ordine al corpo, alle qualità intellettuali, intuitive e immaginative, alla forza dell'affettività, della volontà, delle capacità pratiche e organizzative. Quanto bene c'è in ognuno di noi! Però non ce lo siamo dato da soli. Tutto è dono di Dio. E ci è stato elargito per il bene della comunità famigliare, religiosa o sociale a cui apparteniamo.
Oggi, nella mia pausa contemplativa, passerò del tempo a ringraziare il Signore enumerando, insieme a Lui, i suoi doni in me. E poi mi chiederò in verità se vivo la convinzione che tutto è per il bene comune oppure tengo stretto quello che ho e per di più forse sono in atteggiamento di pretendere qualcosa dalla comunità.
Signore, dammi piena consapevolezza di essere membro vivo di Te. Del tuo Corpo Mistico. Dammi la gioia di sentirmi in mano i tuoi doni per la gioia di essere io stessa dono agli altri.
La voce di un profeta dei nostri giorni
Siete invidiabili perché entrate nella vita in un tempo in cui, se vi mettete, se vi mettete tutti insieme, avete a disposizione mezzi quali mai ce ne sono stati di poter realizzare la felicità di tutti e di cominciare a far scoppiare la gioia degli uomini nell'incontrodel vero Volto sfolgorante dell'Eterno che è Amore.
Abbè Pierre