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TESTO L'autorivelazione di Dio

padre Fiorenzo Mastroianni

Epifania del Signore (06/01/2003)

Vangelo: Mt 2,1-12 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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1Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme 2e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». 3All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. 4Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. 5Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta:

6E tu, Betlemme, terra di Giuda,

non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda:

da te infatti uscirà un capo

che sarà il pastore del mio popolo, Israele».

7Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella 8e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo».

9Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. 10Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. 11Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. 12Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.

L'arrivo dei magi turba Erode, poiché i Sommi Sacerdoti confermano che a Betlemme deve nascere un "Capo" che guiderà Israele. Le sue tristi intenzioni sono rese vane dall'angelo, che avvisa i magi di tornare ai loro paesi per un'altra strada. I magi offrono al Bambino oro, incenso e mirra. Matteo imbastisce la pagina evangelica odierna con molteplici ingredienti: persone, cose, sentimenti, atteggiamenti opposti e contrastanti. Persone: Erode, Magi, Scribi e Sacerdoti, il Bambino e Maria, e tutti gli abitanti di Gerusalemme. Grande innominato: Giuseppe. Le cose: la stella, gli scrigni, oro, incenso e mirra, l'"altra strada", l'oriente. I sentimenti: la gioia dei magi nel rivedere la stella, il turbamento di Erode e di Gerusalemme per la notizia della nascita del "Re del Giudei", ignota ai Giudei, ma portata da persone giunte da lontano. Atteggiamenti: finzione di Erode, adorazione dei magi.

o 1 / Annuncio ai pastori Noi sappiamo che i pastori ebbero l'annuncio dell'angelo durante la notte di Natale ("oggi vi è nato"...), tanto che andarono a Betlemme e trovarono ancora il Bambino avvolto in fasce e deposto nella mangiatoia. "E dopo averlo visto, riferirono ciò che del Bambino era stato detto loro", e "tutti quelli che udirono, si stupirono" (Lc 2,17s). Che cosa riferirono? Ciò che era stato detto dall'angelo: "Non temete, ecco vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore". L'annuncio è annuncio di gioia per la nascita del Salvatore!

o 2/ Maria e gli altri Chi erano "tutti quelli che udirono e si stupirono"? Certamente Maria e Giuseppe; forse pochi altri, che però ignoriamo; ma la notizia non dovette diffondersi oltre i confini di Betlemme. Infatti, quando giunsero i Magi dall'oriente, il Re e tutti gli abitanti della città furono sorpresi e si turbarono.

o 3 /Scienza e fede In verità i sacerdoti e gli scribi sapevano che a Betlemme doveva nascere il Messia. E così, fede e scienza si incontrano, sacerdoti e astrologhi si aiutano a vicenda: i primi indicano la meta geografica (il messia deve nascere a Betlemme), i secondi indicano l'ora sospirata da secoli: il Re-Messia è "già nato", ma furtivamente, nella Terra Promessa. Attraverso il simbolismo dei doni, i magi completano le conoscenze dei sacerdoti e degli scribi relativi al Messia. Questi è Re (oro), è Dio (incenso), è Uomo destinato a morire per salvezza del mondo (mirra). Ai sacerdoti andava bene che era Uomo e Re, non però che era Dio. Per questo, giunta la sua "ora", sollecitarono che venisse ucciso. A Erode stava bene che era Uomo ma non Re, e cercò di eliminarlo. Ai Magi, a Maria, a Giuseppe stava bene che era Uomo-RE-Dio e lo adorarono. La nota stonata del racconto quasi fiabesco è Erode. Con i suoi sentimenti di volpe furba e sanguinaria, turba la scena poetica. I Magi devono allontanarsi da lui percorrendo "un'altra strada", indicata forse da un angelo anziché dalla stella. Ma tornandosene nelle loro terre d'oriente, hanno lasciato il più grande messaggio per tutte le religioni, per tutte le politiche, per la scienza: Dio si è rivelato, Dio si è fatto uomo, Dio è Re.

o 4/. Un invito Un invito a riflettere per quegli scienziati che negano Dio, per quei leaders religiosi che negano la divinità del Cristo (come i Testimoni di Geova), per i responsabili delle nazioni che temono le religioni. Un invito a tutti a cercare, adorare, servire Dio.. .cambiando strada! Epifania significa manifestazione o rivelazione: nessuno può conoscere la vera natura di Dio, finché Dio non si autorivela. Per questo il profeta Isaia vedeva la terra coperta dl tenebre - "nebbia fitta avvolge le nazioni" - mentre su Israele "risplende il Signore" e "la sua gloria appare su di te".

o 5/ Rivelazione per tutti L'autorivelazione di Dio, la sua epifania non è limitata al popolo di Israele, ma a tutti gli uomini di buona volontà, compresi i pagani. San Paolo scrive agli Efesini: "Fratelli, penso che abbiate sentito parlare del ministero della grazia di Dio a me affidato a vostro beneficio: come per rivelazione mi è stato fatto conoscere il mistero. Questo mistero non è stato manifestato agli uomini delle precedenti generazioni come al presente è stato rivelato ai suoi santi apostoli e profeti per mezzo dello Spirito: che i Gentili cioè sono chiamati in Cristo Gesù, a partecipare alla stessa eredità, a formare lo stesso corpo, e ad essere partecipi della promessa per mezzo del vangelo". Isaia, centinaia di anni avanti, profetizzava: "Cammineranno i popoli alla tua luce, i re allo splendore del tuo sorgere... Uno stuolo di cammelli ti invaderà... portando oro e incenso e proclamando le glorie del Signore". Dobbiamo pregare perché il Padre - attraverso lo Spirito - continui a rivelarsi a noi e soprattutto ai giovani, che mai come oggi aspirano al possesso di certezze assolute, che solo Dio può dare. A ciascuno di noi, il profeta Isaia grida: "Alzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce, la gloria del Signore brilla su di te". Accogliamo con gioia ed entusiasmo questa luce, affinché da essa guidati sul sentiero della Verità, siamo resi fiaccole luminose per quanti incroceremo nella nostra esistenza.

 

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