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TESTO Commento su Giovanni 15,1-8

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Mercoledì della V settimana di Pasqua (21/05/2003)

Vangelo: Gv 15,1-8 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

"Rimanete in me e io in voi [...]. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla".

Come vivere questa Parola?

Dentro l'immagine semplice, bella ed efficace della vite e dei tralci, Gesù evidenzia per noi un segreto (forse il più importante) del vero cammino spirituale. Anzitutto c'è quel verbo "RIMANERE" che, non per nulla, è un verbo di "quiete". Nell'agitato e caotico continuo movimento della vita odierna, c'invita alla quiete della contemplazione. "Rimanere", quanto alla metafora della vite e dei tralci, sottolinea l'importanza del fatto che solo se il tralcio è saldamente unito alla vite può fruttificare. Se è reciso da una mano maldestra "secca e muore"; se è quasi staccato da una raffica di vento, poca linfa dalla vite riesce a raggiungere il tralcio, e il frutto stenta a venire, o non è come dovrebbe. Attenzione poi a quell'inequivocabile affermazione "perché senza di me non potete far nulla". Ogni pretesa e vanto di riuscita anche spirituale ottenuta con le sole nostre forze sono insensati. Solo rimanendo uniti a Gesù, con quella rapida ma frequente presa di contatto, che è il rientro al cuore, noi a poco a poco veniamo assimilati a Lui, al suo modo di pensare, al suo stile di amore. È così che la sua linfa vitale scorre nelle nostre giornate e le fa fruttificare per Dio; al meglio delle persone a cui Egli ci manda e al meglio anche della nostra serenità e crescita personale.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, chiedo di "RIMANERE" quieto e silenzioso per qualche tempo a visualizzare interiormente la vite e un tralcio carico di gustosi grappoli ma anche la vite e un tralcio secco a terra, pronto per essere gettato al fuoco. È questione di capire quale tralcio voglio essere!

Signore Gesù, mia vera vite, dammi di rimanere unito a te con forte volontà d'amore che voglia come te ciò che vuole il Padre. E dammi, al tempo stesso, la strategia dei brevi ma rapidi rientri al cuore: tra un'azione e un'altra, prima di prendere contatto con le persone e le cose. Possa entrare anzitutto in contatto vitale con te, perché possa vivere insieme a te ogni giorno di vita.

La voce di un maestro di spiritualità

Lo capisci: è proprio Lui che ti chiama suo tralcio. Sì, anima santa, pianta di Dio, ramoscello di Gesù, tu vivi della sua vita. Ed ecco ciò che devi fare. Devi restare in lui, vivere della sua vita, custodire il suo amore osservando i suoi comandamenti, portare il frutto della pace, raccogliere il frutto della gioia. Ecco la tua vita.
François Polline

 

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