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TESTO Battesimo del Signore

don Roberto Rossi  

Battesimo del Signore (Anno B) (12/01/2003)

Vangelo: Mc 1,7-11 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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In quel tempo, Giovanni 7proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. 8Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo».

9Ed ecco, in quei giorni, Gesù venne da Nàzaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. 10E subito, uscendo dall’acqua, vide squarciarsi i cieli e lo Spirito discendere verso di lui come una colomba. 11E venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».

La giornata di oggi celebra la festa del Battesimo del Signore al fiume Giordano. La liturgia presenta questo fatto come la manifestazione di Gesù, il Messia Salvatore, sul quale Giovanni vede scendere lo Spirito Santo. Così pure si sentì una voce dal cielo: "Tu sei il mio Figlio prediletto, in te mi sono compiaciuto."

Giustamente il S. Padre ha messo, nel rosario, come primo mistero della luce, il Battesimo al Giordano. Gesù è la luce, venuta nel mondo, è la vita del mondo, è il Figlio unigenito del Padre, fattosi uomo come tutti, per salvare tutti gli uomini.

Possiamo contemplare questa rivelazione e questa manifestazione della Trinità Santa al Giordano e nello stesso tempo possiamo seguire l'inizio della missione pubblica di Gesù.

Giovanni dice: "Io battezzo con acqua, ma Egli vi battezzerà con lo Spirito Santo".

Si riferisce al battesimo di penitenza che dà Giovanni e si annuncia il sacramento del Battesimo, cioè la "vita nuova" meritata dal sacrificio di Cristo e data a noi per opera dello Spirito Santo.

Nel Giordano non fu l'acqua a santificare Gesù, ma Gesù che santificò l'acqua. Non solo, l'acqua del Giordano, ma quella di tutti i battisteri del mondo.

La liturgia ci aiuta a ripensare e rinnovare la grazia del nostro Battesimo. Noi siamo stati battezzati nel nome del Padre, del Figlio, dello Spirito Santo, cioè nell'amore del Padre, nella salvezza di Cristo, nella grazia dello Spirito. A ciascuno di noi il Padre ha detto: "Tu sei mio figlio". Noi rivolgendoci a Lui, possiamo dire: "Tu sei mio Padre, mio papà".

E' la nuova vita che ci è stata donata, la grande dignità alla quale siamo stati elevati.

Predicava S. Leone Magno: "Riconosci, o cristiano, la tua dignità, e reso partecipe della natura divina, non voler tornare all'abiezione di un tempo con una condotta indegna. Ricordati chi è il tuo capo e di quale corpo sei membro. Ricordati che, strappato al potere delle tenebre, sei stato trasferito nella luce del regno di Dio. Con il sacramento del Battesimo sei diventato tempio dello Spirito Santo. Non mettere in fuga un ospite così illustre con un comportamento riprovevole e non sottometterti di nuovo alla schiavitù del demonio. Ricorda che il prezzo pagato per il tuo riscatto è il sangue di Cristo". Parole stupende e profonde per tutti noi.

Tutto questo dinamismo di vita nuova ci è richiamato dal testo del profeta Isaia, con espressioni molto concrete e sempre attuali.

"O voi tutti assetati venite all'acqua, chi non ha denaro venga ugualmente; comprate e mangiate senza denaro... Perché spendete denaro per ciò che non è pane...?"

Il Signore ci invita a lui, ad accogliere la sua grazia, che ci è donata in abbondanza per suo amore e non per nostri meriti. Anche noi molte volte sprechiamo le nostre risorse e le nostre energie per tante cose che non servono e non costruiscono. E quanto sciupìo nel mondo!

"Porgete l'orecchio e venite a me, ascoltatemi e vivrete". Sappiamo quanto è importante mettersi all'ascolto del Signore, della Sua Parola. Sempre la Sua Parola produrrà effetto, opererà e compirà in noi la volontà del Signore e il nostro vero bene.

"Cercate il Signore, mentre si fa trovare, invocatelo mentre è vicino". Il Signore si è fatto vicinissimo a noi. Possiamo vivere una relazione di intimità, di vita di famiglia con Lui.

La vita nuova e buona che ci è stata data nel Battesimo siamo chiamati a costruirla ogni giorno in un atteggiamento di conversione continua, nel lasciare le cose cattive, il male, il peccato e nel nostro aprirci ai pensieri, ai progetti, alla volontà del Signore.

"L'empio abbandoni la sua via e l'uomo iniquo i suoi pensieri; ritorni al Signore che avrà misericordia, perché largamente perdona".

"I miei pensieri non sono i vostri pensieri, le vostre vie non sono le mie vie. Quanto il cielo sovrasta la terra, tanto le mie vie sovrastano le vostre vie, i miei pensieri, i vostri pensieri".

Questa è l'apertura della mente e del cuore alla quale ci invita il Signore, alla quale siamo chiamati come battezzati, come cristiani.

Nelle nostre scelte, nella vita di tutti i giorni, nelle prospettive e nei problemi del mondo, dobbiamo fare nostri i pensieri di Dio, le sue vie, i suoi progetti di amore e di salvezza.

Con il Signore la vita dell'uomo non viene assolutamente minimizzata, come qualcuno potrebbe pensare, ma viene portata alla massima realizzazione, nel vero bene proprio e di tutti.

Rinnovare e vivere il Battesimo significa rinnovare la nostra mente di fronte alle suggestioni della società e del mondo (suggestioni che sono sempre segno di vecchiezza), significa osservare i comandamenti del Signore, che Lui ci ha donato come strada di bene e di vera libertà, significa vivere l'amore a Dio e ai fratelli, perché questo il massimo dei comandamenti e il compendio di tutta la Parola di Dio. Amare è l'unica cosa bella e grande che possiamo fare nella nostra vita, con la nostra buona volontà e con la grazia che Dio ci dona sempre in abbondanza. E' vita nuova, buona, sana; è vita eterna iniziata già sulla terra.

 

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