TESTO Apri la tua mano, Signore, e sazia ogni vivente (205)
don Remigio Menegatti Parrocchia di Illasi
XVIII Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (31/07/2005)
Vangelo: Mt 14,13-21
In quel tempo, 13avendo udito [della morte di Giovanni Battista], Gesù partì di là su una barca e si ritirò in un luogo deserto, in disparte. Ma le folle, avendolo saputo, lo seguirono a piedi dalle città. 14Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, sentì compassione per loro e guarì i loro malati.
15Sul far della sera, gli si avvicinarono i discepoli e gli dissero: «Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congeda la folla perché vada nei villaggi a comprarsi da mangiare». 16Ma Gesù disse loro: «Non occorre che vadano; voi stessi date loro da mangiare». 17Gli risposero: «Qui non abbiamo altro che cinque pani e due pesci!». 18Ed egli disse: «Portatemeli qui». 19E, dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull’erba, prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li diede ai discepoli, e i discepoli alla folla. 20Tutti mangiarono a sazietà, e portarono via i pezzi avanzati: dodici ceste piene. 21Quelli che avevano mangiato erano circa cinquemila uomini, senza contare le donne e i bambini.
Per comprendere la Parola di Dio alcune sottolineature
La prima lettura (Is 55, 1-3) riporta una promessa di Dio: lui, come un padre amorevole e attento ai suoi figli, assicura di provvedere loro, donando gratuitamente ciò di cui hanno bisogno. Il suo regalo non sono solo "vino e latte", e neppure "cibi succulenti". Il Signore offre la sua parola, e soprattutto propone l'alleanza. Per questo il suo invito "porgete l'orecchio e venite a me, ascoltate e voi vivrete". La più grande promessa contiene infatti soprattutto "un'alleanza eterna, i favori assicurati a Davide".
Il vangelo (Mt 14,13-21) mostra come Gesù attua le promesse del Padre. Accetta di rinunciare al suo riposo e di spostare il momento della preghiera, per donare alla folla la sua parola e dei segni della provvidenza di Dio: guarisce molti malati e moltiplica pane e pesce per sfamare tanta gente.
Salmo 144
Paziente e misericordioso è il Signore,
lento all'ira e ricco di grazia.
Buono è il Signore verso tutti,
la sua tenerezza si espande su tutte le creature.
Gli occhi di tutti sono rivolti a te in attesa
e tu provvedi loro il cibo a suo tempo.
Tu apri la tua mano
e sazi la fame di ogni vivente.
Giusto è il Signore in tutte le sue vie,
santo in tutte le sue opere.
Il Signore è vicino a quanti lo invocano,
a quanti lo cercano con cuore sincero.
Il salmo racconta qualcosa di Dio attraverso la presentazione di alcune sue caratteristiche: lui è paziente e misericordioso, lento all'ira e buono verso tutti. Si presenta giusto in tutte le sue vie, santo in tutte le sue opere; egli è vicino a quanti lo desiderano.
Confidando nella sua tenerezza l'uomo guarda a lui aspettandosi il dono del cibo che sostiene la sua vita. Dio come un genitore apre la sua mano e sazia l'uomo e tutta la natura.
Dio sa ascoltare la voce dei suoi figli e si fa loro vicino. Conosce le loro necessità e chiede agli uomini di avere un cuore puro, uno sguardo limpido, un animo che matura il bene.
Un commento per ragazzi
Qualche volta succede anche tra i ragazzi: ci si tuffa sulle patatine, usando il bicchiere, inteso anticamente per le bevande, come "piatto" per le patatine, che vengono preventivamente ridotte in briciole per portarne di più. Oppure ci si accampa nei pressi del tavolo e non si scolla di lì, incuranti degli altri che devono far esercizi come equilibristi del circo per raggiungere qualcosa posto sul tavolo.
La motivazione è semplice: c'è da mangiare "a gratis". Forse sarà successo anche in quel luogo deserto, quando, alla sera, coloro che seguivano Gesù finalmente si sono trovati un abbondante pasto e per di più "a gratis". Forse erano un po' più educati, e rispettosi. Dopo tutto erano invitati dal Maestro, colui che seguivano per essere sfamati non tanto di pane, ma di parola. Certo, non si saranno tirati indietro, e neppure avranno fatto tanti i difficili, diversamente dagli invitati di alcune parabole. E per di più c'era tanto da mangiare, visto che hanno portato via dodici ceste di pezzi avanzati.
Il miracolo sarebbe secondario se saltassimo o mettessimo in secondo piano le parole: "vide una grande folla e sentì compassione per loro e guarì i loro malati".
Il tutto nonostante che i progetti di Gesù fossero bene diversi all'inizio: si ritira in disparte, probabilmente per pregare, dopo aver ricevuto la notizia della morte di Giovanni Battista, fatto decapitare da Erode (Mt 14, 1-13a). Ai più preparati saranno venute in mente delle parole di Isaia: "O voi tutti assetati venite all'acqua, chi non ha denaro venga ugualmente; comprate e mangiate senza denaro e, senza spesa, vino e latte.... Porgete l'orecchio e venite a me, ascoltate e voi vivrete. Io stabilirò per voi un'alleanza eterna, i favori assicurati a Davide". Un dono promesso, un segno che si stanno realizzando i "tempi messianici", in cui Dio manifesta tutta la potenza del suo amore. Segno che Gesù è il Messia che attua le promesse di Dio, colui che provvede il cibo a chi confida in lui.
Attenzione a non fermarsi solo sul cibo, sul pane e pesce moltiplicato. È un po' come l'acqua cambiata in vino a Cana di Galilea: sono un'indicazione che chiede di percorrere una strada per giungere alla meta. Sono come il dito che indica "la luna"; guai a fermarsi ad ammirare il dito! In altre parole sarebbe come pretendere che tutto ci sia dato solo perché siamo amici di Gesù. Certo lui ci dona ciò che serve per la nostra vita: si tratta dello Spirito. Lui poi ci insegna a condividere anche con gli altri quello che abbiamo ricevuto da lui. Il miracolo si "ripeterà" infinte volte.
Un suggerimento per la preghiera
Signore, tu sei un Padre buono perché "nella compassione del tuo Figlio verso i poveri e i sofferenti manifesti la tua bontà paterna", il tuo amore che sempre ci sorprende perché supera le nostre attese più esigenti.
Anche noi siamo chiamati in causa, affinché, come tu ci insegni, "il pane moltiplicato dalla tua provvidenza sia spezzato nella carità". In altre parole: tu ci chiedi di imitare il tuo amore, sapendo bene che non conta la quantità di ciò che diamo, quanto la grandezza del cuore che mette a disposizione qualcosa.
Non vogliamo condividere solo il Pane dell'Eucaristia, ma anche quello che serve per la vita di ogni giorno.