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TESTO Commento su Gv 21,1-14

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Venerdì fra l'Ottava di Pasqua (26/04/2019)

Vangelo: Gv 21,1-14 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

“In quel tempo, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberiade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla. Quando già era l'alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: «Figlioli, non avete a da mangiare?». Gli risposero: «No». Allora egli disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete»...”
Gv 21,1-14

Come vivere questa Parola?
Il dogma di fede fondamentale del nostro credo, la risurrezione del Signore, è il più difficile da accogliere, il più contrario all'evidenza e al “buon senso”, il più lontano dalla nostra esperienza. Per questo abbiamo bisogno di sentirlo ripetere e di avvertirne la portata sulla nostra pelle, non basta che ce ne abbiano parlato o che ne abbiamo una sommaria cognizione: occorre che Gesù si manifesti come “Signore” anche per noi, e non solo una volta, ma più volte, tutti i giorni! C'è bisogno di un cuore ardente come quella brace, allegoria della vita che continua sotto la cenere (piscis assus Christus passus, secondo un antico adagio), c'è bisogno di saziarsi di un cibo “ben cotto” che è Cristo stesso, offertosi come vero nutrimento per il mondo, come alba che accompagna tutte le notti dell'uomo, quando le illusioni della notte e i capricci della volontà umana si dissipano e ci si riveste di Lui.

Accanto e al di là dei nostri sforzi di evangelizzazione, è il Signore il protagonista, l'autore e il promotore della salvezza. Senza di Lui siamo come tralci privi di linfa. Oggi voglio interrogarmi sul progetto che Dio ha sul mio fratello, su colui che non a caso mi trovo a fianco, e mi chiederò se il mio cuore è capace di sentire come sente Lui, di amare ed accogliere come fa Lui.

La voce di un Profeta
“La Chiesa è il più grande focolare collettivo di amore mai apparso al mondo”
Teilhard De Chardin

don Enrico Emili - enricoemili@tiscali.it

 

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