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TESTO Le verita' nascoste ai sapienti ed agli intelligenti di oggi

don Girolamo Capita (giovani)   vangelo giovane

XIV Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (03/07/2005)

Vangelo: Mt 11,25-30 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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In quel tempo Gesù disse: 25«Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. 26Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. 27Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.

28Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. 29Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. 30Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

Il brano evangelico di questa XIV domenica del tempo ordinario si trova all'interno della sezione narrativa del vangelo di Matteo che rivela i misteri del regno dei cieli.

Il Padre ha rivelato queste verità inviando il suo Figlio. Mentre i piccoli e i semplici hanno accolto il Figlio e hanno creduto e compreso queste verità, i sapienti e gli intelligenti non hanno saputo accogliere il Figlio, e quindi non sono stati capaci di credere e comprendere queste verità. Per accogliere la verità del vangelo bisogna essere semplici e piccoli, cioè bisogna essere umili.

Chi non è umile è incapace di accogliere la Verità che è Gesù Cristo. Chi si gonfia del frutto del proprio sapere, della propria intelligenza, delle sue lauree, dei suoi titoli, del suo progresso non riuscirà mai a vedere nella umanità di Gesù, la Sua divinità, nel vangelo che ci è stato trasmesso le verità di fede che ci sono state rivelate. Ed ecco che per gli uomini "dotti" di oggi Gesù Cristo è una Verità nascosta ai loro occhi.

Il vangelo di oggi ci fa comprendere che la non accoglienza di Gesù come Verità illuminante e salvifica per noi uomini, preclude la possibilità di conoscenza del Padre. Questa conoscenza non è di tipo speculativo. Essa è una conoscenza relazionale fondata sull'amore donato e accolto. Il Padre ama il Figlio e gli dona il suo amore. Il Figlio accoglie l'amore del Padre e in questa sua accoglienza ama il Padre. Ma il Padre ama gli uomini e ci dona il suo Figlio, Gesù Cristo. Come ce lo dona? Perfettamente uguale a se nella sua natura divina e uguale a noi nella sua natura umana. Chi vede il Figlio vede il Padre. Chi accoglie il Figlio accoglie il Padre, chi ama il Figlio ama il Padre. Ma non tutti sono capaci di vedere, accoglie e amare il Figlio, perché non tutti sono umili. Chi non è umile è gonfio della ricchezza prodotta dalla sua intelligenza. Ecco il perché alcuni misteri del regno dei cieli, cioè alcune verità pur essendo-ci risultano nascoste agli occhi di chi non ha fede o non vive nella fede che gli è stata trasmessa.

Chi non accoglie la Verità, che è Cristo, non vive nella luce, vive nel buio, e confonde tutto persino le più semplici verità che sono scritte nell'ordine della natura.

Per esempio, è nell'ordine della natura umana che l'uomo si unisca alla donna per procreare, cioè per avere figli. Ma oggi non solo li vogliamo produrre in provetta, ma vogliamo garantire il diritto a coppie dello stesso sesso ad adottare bambini, figli che per natura non potranno mai avere! E si ha la presunzione di dire: che male c'è!

La Chiesa, i cristiani sono aperti al mondo e vogliono dialogare con il mondo. Del resto il dialogo è la scelta strumentale della Chiesa conciliare. Ma per dialogare occorre essere disposti al dialogo e non essere irrigiditi sulle proprie posizioni.

Per esempio il matrimonio è un patto umano che unisce l'uomo e la donna, attraverso il quale la donna diventa madre (mater-matrimonio). Cristo lo ha elevato a dignità sacramentale. Ma pur volendo prescindere dal matrimonio sacramento e fermarsi solo al matrimonio come patto che unisce l'uomo e la donna, da un punto di vista laico, non può esserci analogia di principio che sostenga che l'unione tra persone dello stesso sesso debba considerarsi matrimonio. Perciò anche il matrimonio nella sua natura laica, aconfessionale, non sacramentale e dunque anche come istituto giuridico civile va difeso nella sua identità naturale originaria. Se le coppie omosessuali rivendicano diritti e richiedono un riconoscimento giuridico, allora i legislatori trovino altri strumenti giuridici più idonei a queste nuove situazioni, ma non confondano le istituzioni naturali! Il matrimonio tra un uomo e una donna non è la stessa cosa di una unione omosessuale, perciò quest'ultima non può avere la stessa regolamentazione giuridica del matrimonio civile!

E' nell'ordine naturale che un bimbo abbia una mamma e un papà, ma si pensa poco al bene del bimbo e più alle esigenze di paternità e di maternità degli adulti. Avremo famiglie costituite da bimbi con due papà o due mamme?

Concludendo, il vangelo di oggi ci invita ad essere umili per accogliere Gesù Cristo e per vivere illuminati dalla Sua Sapienza e corroborati dal Suo Amore. Cristo è la nostra luce. Accogliamola.

 

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