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TESTO Commento su Matteo 8,1-4

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Venerdì della XII settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (24/06/2005)

Vangelo: Mt 8,1-4 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

Gesù stese la mano e disse: «Lo voglio, sii sanato»

Come vivere questa Parola?

Sceso dal monte dove ha proclamato le Beatitudini del Regno all'interno del discorso della montagna, Gesù è, co-me sempre, seguito da molta folla. Ciò che colpisce è l'improvviso accostarsi a Lui di un lebbroso e quel suo chie-dere di essere guarito, premettendo un condizionale: "Se vuoi". È il verbo in cui si gioca il libero potere dell'uomo e la sua possibilità di vittoria. Viene in mente il più grande autore italiano di tragedie: Vittorio Alfieri che disse: "Volli, sempre volli, fortissimamente volli". E piegò condizioni difficili a una realizzazione alta del suo talento poetico e teatrale. "Se vuoi" è ciò che interpella l'uomo. Egli però, anche nei casi più fortunati (come quello dell'Alfieri) non può vincere il male fino a dargli scacco matto come, nel caso del lebbroso, far rifiorire la vita da una carne in corruzione! Qui è la morte che retrocede perché Gesù, il Dio vivente, s'impone. È interessante notare che quel "stese la mano" evoca l'onnipotenza di Dio. E quel "lo toccò" la sua infinita tenerezza. Si pensa alla rappresentazione di Dio realizzata nella Cappella Sistina da Michelangelo: a quel gesto che, pur dentro un'espressione antropomorfica, tenta di evocare tutta la potenza dell'atto creativo. E si pensa anche all'atteggiamento di una mamma che sfiora la fronte o la guancia o le piccole membra del suo bambino: un gesto pieno di tenerezza. E, se il bambino piange, spesso a quel tocco si pacifica e si addormenta. Ecco, il "lo voglio" di Gesù e quel suo gesto di guarigione evoca tutto questo e ben altro. Ci porta più dentro, in profondità, al mistero che Egli e noi siamo.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, non esiterò a visualizzare il lebbroso e a identificarmi con lui. C'è una lebbra nascosta di non-amore anche in me. Ma c'è soprattutto una potente volontà di guarigione da parte di Gesù nei mie confronti.

Signore mio e Dio mio, tu solo hai potere su quel male nascosto che è la lebbra del mio egoismo e di tutto quello che è rifiuto ad amare. Ti prego, toccami interiormente e risanami.

La voce di una donna "Dottore" della Chiesa

L'unica brama di chi vuol darsi all'orazione dev'essere di fare il possibile per risolversi e meglio disporsi a conformare la propria volontà a quella di Dio.
S. Teresa di Gesù

 

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