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TESTO Canterò per sempre la tua misericordia (200)

don Remigio Menegatti   Parrocchia di Illasi

XIII Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (26/06/2005)

Vangelo: Mt 10,37-42 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 10,37-42

In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli: 37Chi ama padre o madre più di me, non è degno di me; chi ama figlio o figlia più di me, non è degno di me; 38chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me. 39Chi avrà tenuto per sé la propria vita, la perderà, e chi avrà perduto la propria vita per causa mia, la troverà.

40Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato. 41Chi accoglie un profeta perché è un profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto perché è un giusto, avrà la ricompensa del giusto. 42Chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d’acqua fresca a uno di questi piccoli perché è un discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa».

Per comprendere la Parola di Dio alcune sottolineature

La prima lettura (2 Re 4,8-11.14-16) mostra la generosità di una coppia di Sunem verso il profeta Eliseo. Lo accoglie nella sua casa, gli offre il cibo e prepara per lui una stanza per riposare. Questa generosità viene ricompensata con la nascita di un figlio. Dio non dimentica i gesti d'amore verso i suoi profeti.

Il vangelo (Mt 10,37-42) raccoglie una serie di "detti" di Gesù, tra cui spicca quello relativo alla ricompensa destinata a chi accoglie un profeta. Il legame con la prima lettura è evidente. Nel suo complesso il brano sottolinea l'importanza di compiere scelte decise nei confronti della proposta di Gesù. L'amore per lui supera anche quello verso i genitori, è più forte del legame dei genitori verso i figli. Ha senso quindi spendere la vita secondo il suo vangelo nella certezza che così ci si realizza.

Salmo 88
Canterò senza fine le grazie del Signore,
con la mia bocca
annunzierò la tua fedeltà nei secoli,
perché hai detto:
«La mia grazia rimane per sempre»;
la tua fedeltà è fondata nei cieli.

Beato il popolo
che ti sa acclamare
e cammina, o Signore, alla luce del tuo volto:
esulta tutto il giorno nel tuo nome,

nella tua giustizia trova la sua gloria.

Perché tu sei il vanto della sua forza
e con il tuo favore innalzi la nostra potenza.
Perché del Signore è il nostro scudo,

il nostro re, del Santo d'Israele.

Il salmo esprime al Signore la lode e la gioia per i suoi doni gratuiti e stabili - "le grazie del Signore" - e per la sua fedeltà, che dura nel tempo.

Il suo non è amore a tempo; non si ferma davanti all'indifferenza o al rifiuto dell'uomo. È un amore fondato nell'Alleanza che Dio ha stabilito con un popolo, che di conseguenza scopre di essere "beato". Un popolo che loda Dio ed è capace anche di seguire le sue vie, e può guardare con serenità e gioia al volto del Signore. Il suo volto non fa paura a chi vive nella fedeltà alle sue proposte, e trova la sua gloria nella giustizia, ovvero nella fedeltà: la stabilità di Dio nel donarsi all'uomo.

L'uomo fedele può vantarsi dell'amore di Dio e trovare in esso la difesa e il sostegno.

Un commento per ragazzi

"E cosa ci guadagno?", "Lui ha fatto meno di me." "Toccano sempre a me gli impegni più pesanti!". Questi discorsi si sentono in famiglia, quando, tra fratelli, si tratta di dividersi i vari compiti. Al che i genitori ricordano che loro non fanno mai questi calcoli, e anzi sono sempre disponibili, senza far pesare il loro impegno. Richiamano anche che lo stile della gratuità è vincente. Un po' come la coppia di Sunem che accoglie Eliseo.

Loro infatti non accolgono il profeta in previsione di qualche ricompensa o chiedendo un interessamento in vista di un vantaggio. Lo ospitano con generosità e gratuità. Solo dopo scoprono il tesoro che è loro destinato: il dono del figlio, tanto desiderato. È una scoperta, una sorpresa. Come avviene di scoprire che un bicchier d'acqua assume un valore immenso, se donato con amore a chi è discepolo di Gesù. E si impara pure che si è accolto il Padre, lui che ha mandato il Figlio, che a sua volta ha mandato i discepoli in missione.

Le sorprese non sono finite: chi dona la sua vita con amore la "trova", ovvero riceve un dono inestimabile: la vita eterna.

Infine si scopre che il povero, l'affamato, il carcerato, il malato che si è aiutato in realtà era Gesù stesso.

Sarà davvero bello allora sentirsi dire: Vieni, benedetto dal Padre mio, vieni a ricevere il regno preparato da sempre per te perché in quella persona che tu hai aiutato con generosità e gratuità ero presente io stesso. Io mi sono fatto solidale con voi per insegnarvi la solidarietà; ho preso da voi la vita umana per darvi la vita divina. Ho condiviso le vostre povertà e fatiche, per donare la mia forza e ricchezza.

Saranno le ultime parole che ascolteremo partendo da questa vita, e le prime e definitive che sentiremo nella nuova vita, quella che Dio prepara per tutti i suoi figli. Gesù manda i suoi amici a raccontarci di questo amore proprio perché nessuno sia all'oscuro di questa "bella notizia", il "vangelo", rischiando così di privarsi di una grande possibilità. Dio desidera che tutti gli uomini facciano parte del popolo che lo sa acclamare, e cammina alla luce del suo volto.

Non è il caso di fare strategia per schivare qualche impegno. Non risulta più furbo chi lascia gli impegni agli altri.

Non tanto perché si spera alla fine di ottenere qualcosa più degli altri, quanto piuttosto perché il dono senza misura, l'accoglienza generosa, sono lo stile che Dio stesso vive per primo, e che Gesù ha manifestato in tutte le scelte della sua vita. Non un amore "calcolato", quanto invece un dono disinteressato, così da riceverne uno ancora più grande. Chi ama con generosità e gratuità, con tutto se stesso, ama come Gesù, che lo fa fino a donare la sua vita per noi. È la sua, e la nostra strada!

Un suggerimento per la preghiera

Signore, è l'amore la chiave che apre ogni porta. È il dono gratuito che troviamo all'inizio di ogni vera storia d'amore, Quella che tu stai realizzando con ogni uomo e donna. Tu ci ami perché sei amore, perché è l'unica strada che conduce a realizzare i sogni, l'unica possibilità per non vederli svanire come la neve al sole.

Concedici un amore che non rimane un bel sentimento per le occasioni importanti; un amore fatto di tanti piccoli gesti che possono sembrare normali, ovvi, quasi banali...e invece contendono un tesoro infinito: il tuo amore per noi e per tutti.

Libri di don Remigio Menegatti

 

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