TESTO Commento su Eb 4,3
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Venerdì della I settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (18/01/2019)
Brano biblico: Eb 4,1-5.11
«Infatti noi, che abbiamo creduto, entriamo in quel riposo»
Eb 4,3
Come vivere questa Parola?
Ma cos'è il riposo di Dio? Che significa entrare in esso? L'autore della lettera agli Ebrei usa questa espressione ricalcando le parole del salmo 94, dove riposo è sinonimo di terra promessa e la collega alla creazione in generale, che una volta compiuta vide Dio riposarsi nel settimo giorno. Il riposo di Dio è la contemplazione del compimento della sua opera creatrice. Quello stato di beatitudine che deriva dall'amare la bellezza di tutto ciò che è a immagine sua. Potremmo dire che per noi è anche partecipazione, fruizione della bellezza del Regno, condivisione della sua potenza e dei suoi benefici. Riposo è anche armonia, riconciliazione, riconquistato equilibrio, consapevolezza e calma della propria e altrui bellezza. Uno stato di quiete che non si connota di pigrizia e inazione, che stabilizza l'agire e orienta il prolungarsi dell'opera creatrice.
Signore, il tuo riposo sia per noi non solo speranza futura, ma connoti il nostro presente. Perché non sia l'affanno, l'ansia e la stanchezza a fondare il nostro vivere e il nostro agire.
La voce un Padre della Chiesa
E l'uomo vuole lodarti, una particella del tuo creato, che si porta attorno il suo destino mortale, che si porta attorno la prova del suo peccato e la prova che tu resisti ai superbi. Eppure l'uomo, una particella del tuo creato, vuole lodarti. Sei tu che lo stimoli a dilettarsi delle tue lodi, perché ci hai fatti per te, e il nostro cuore non ha posa finché non riposa in te. Che io ti cerchi, Signore, invocandoti e ti invochi credendoti, perché il tuo annunzio ci è giunto.
Sant'Agostino
Sr Silvia Biglietti FMA - silviabiglietti@libero.it