TESTO Commento su Lc 2,16-19
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Maria Santissima Madre di Dio (01/01/2019)
Vangelo: Lc 2,16-21
In quel tempo, [i pastori] 16andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. 17E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. 18Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. 19Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. 20I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.
21Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo.
«Andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.»
Lc 2,16-19
Come vivere questa Parola?
I pastori, questa gente semplice e tutt'altro che danarosa, con il soccorso angelico, ha potuto essere avvertita dell'ineffabile Mistero: “Ci è stato dato un Bimbo”. Sì il Bambino Gesù è stato donato a noi nascendo in località tutt'altro che accogliente, nel segno di una grande povertà vissuta da una coppia umana pare a quelle che popolano il mondo.
Le circostanze del momento costrinsero Maria e Giuseppe ad adeguarsi a una situazione di particolare indigenza: dovettero trovare ricovero dentro una grotta per animali e dare al Bambino come culla una mangiatoia.
Ecco, non sappiamo che cosa Maria e Giuseppe dissero ai pastori. Da quel che il racconto scritturistico spone risulta evidente che quegli uomini furono colpiti da quanto videro e da quel che udirono da Maria e Giuseppe.
Essi, i pastori, tornarono alla loro abitazione e raccontarono, certo con foga, quel che avevano visto e udito. Ma quel che più colpisce, della narrazione evangelica, riguarda Maria: la Madre Santissima. Di lei sono dette due cose soltanto, ma importantissime.
La Madonna meditava l'accaduto, cioè lo riteneva tale da accoglierlo in se, a profondità grandi.
Il testo poi dice che Maria servava il Mistero in quelle profondità: quelle del cuore.
Signore, viviamo un tempo per certi versi molto bello segnato da importanti scoperte nel campo della scienza e delle nuove conoscenze.
Però se vogliamo vivere in pienezza, dobbiamo tornare al cuore: “sede del amore on vano” donaci la forza, o Dio di vivere ogni giorno con quel respiro di gioia che nasce e perdura in chi medita nel profondo di sé la scena evangelica su cui ci siamo soffermati.
Vivere allora è possibile: con cuore sereno che si apre agli orizzonti dell'amore infinito
La voce di un famoso scrittore
“C'è un puro splendore, o Madre illuminata
E in cuore sono colmo di gioia.
Ti 'ho così spesso adornata di corona
Nel tempo della mia fanciullezza.”
Hermann Hesse
Sr Maria Pia Giudici FMA - info@sanbiagio.org