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TESTO Commento su Luca 2,16-21

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Maria Santissima Madre di Dio (01/01/2019)

Vangelo: Lc 2,16-21 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 2,16-21

In quel tempo, [i pastori] 16andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. 17E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. 18Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. 19Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. 20I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.

21Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo.

“Il grido della pace si levi alto perché giunga al cuore di tutti e tutti depongano le armi e si lascino guidare dall'anelito di pace.”: è il grido lanciato nel settembre del 2013, da Papa Francesco, in occasione della veglia di digiuno e di preghiera per la pace in Siria.

Invocare la pace il primo giorno del nuovo anno è un rischio: significa sottoscrivere l'impegno ad essere uomini e donne di pace per tutto l'anno!

Detto questo a modo di avvio - un augurio, una preghiera, una sfida,... -, ecco qualche riflessione sul mistero che oggi celebriamo, la maternità divina di Maria: ‘maternità divina' può significare tutto e niente... Ogni maternità è divina: un figlio è pur sempre dono di Dio, e non solo secondo la fede cristiana.

Alcuni personaggi femminili dell'AT avevano invocato il Cielo per poter avere un figlio, e quel figlio era diventato un profeta, un grande condottiero, un araldo della fede (ebraica)...
Nell'antichità si adorava la dea della fecondità...

L'icona della Madonna delle Grazie, che si venera nell'omonima basilica domenicana a Milano, attira molte giovani spose, le quali si rivolgono a lei per impetrare la maternità... La Madonna del latte, un affresco medievale scoperto quasi per caso all'interno di un pilastro della chiesa di san Domenico a Chieri, anche questa effige è famosa per propiziare dal Cielo la nascita di un figlio...

L'immagine di Maria che stringe tra le braccia Gesù bambino è una delle più amate nel mondo cristiano e non solo cristiano; anche i Musulmani venerano Maria, proprio perché fu madre di un grande profeta chiamato Gesù.

Si dice che la religione cristiana abbia una pesante impronta maschilista,...e forse è vero; ma certo non è lo stesso per la Rivelazione contenuta nella Bibbia! basta una piccola ricerca per apprendere - qualcuno si stupirà! - che anche nella genealogia di Gesù compaiono delle donne...

E poi c'è lei, Maria, la creatura che rese possibile al suo Creatore inaugurare la salvezza.

E se Maria avesse detto no? poteva dirlo... era libera... Ma non lo disse!

Al contrario di Eva, Maria disse sì! e in quell'istante il Verbo eterno di Dio si incarnò in lei.

Noi non veneriamo Maria in quanto Maria, ma perché è madre di Dio, madre di Cristo.

San Luca sottolinea che Maria custodiva e meditava in cuor suo tutto ciò che vedeva e udiva: quasi fosse un modo per trattenere quel figlio dentro di sé... sapeva infatti che quel Figlio non era per lei, ma per il mondo. Quale paradosso! Rimanere incinta in modo diverso da come accade nel mondo, rassegnarsi a non essere del mondo in nulla... Eppure il frutto del suo grembo era per il mondo, per tutto il mondo...

Custodire nel cuore, meditando, è l'unica via per restare in contatto con qualcuno, con qualcosa, senza tuttavia trattenerlo...

Non possiamo impedire che un figlio, un compagno, un amico segua la sua vocazione e se ne vada per la sua strada... Ma possiamo continuare a pensarlo; di più, possiamo continuare ad amarlo - si pensa con la mente, si ama con il cuore -... e quel figlio, quel compagno, quell'amico resteranno sempre con noi, resteranno sempre in noi.
Potenza del pensiero! Potenza dell'amore!

Non si dice forse che un pensiero si concepisce? L'amore, poi, genera! E questo non lo dico in quanto maschio, ma in quanto uomo... creato a immagine e somiglianza di Dio, proprio perché capace di pensare e soprattutto capace di amare.

Così come Maria, anche noi possiamo concepire il Verbo di Dio e offrirlo al mondo, valendoci di queste due facoltà superiori: pensare bene e amare bene. La buonafede e la benevolenza costituiscono due caratteristiche tipiche dell'identità cristiana, della santità.

Sono due caratteristiche profondamente radicate nell'indole di Maria. La sua vicenda terrena fu per lei una scuola di virtù, un apprendistato duro, un tirocinio spesso doloroso, che affrontò e condusse a termine senza mai arrendersi.

Per questo la veneriamo come nostra Madre, sapendola capace di pensarci, di amarci come suoi veri figli. Da quando Gesù le affidò l'amico del cuore, il giovane apostolo Giovanni, Maria è Madre dell'umanità, ci porta nel cuore e intercede presso il Figlio a nostro favore.

La preghiera dell'Ave che ci hanno insegnato fin da quando eravamo bambini e non sapevamo ancora leggere e scrivere, accosta in modo mirabile, nella persona di Maria, l'essere madre di Gesù, e madre degli uomini.

Maria è e sarà sempre prima! L'essere-prima garantisce a ciascuno di noi la possibilità di dire sì a Dio, affinché il Verbo arrivi fino a noi e, in Lui, noi arriviamo fino a Dio.

Un giorno una donna levò la voce e disse a Gesù: “Beato il grembo che ti ha portato e il seno da cui hai preso il latte!”. Ma Gesù rispose: “Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!” (Lc 11,27-28).

La Madre è la perpetua premessa, il punto di origine, la perfetta attuazione della Chiesa, della quale Maria è modello. Se lo vogliamo, possiamo anche noi far parte di questa Chiesa, come coloro che sono in cammino verso il consenso perfetto, un che affonda le sue radici nel profondo della nostra esistenza, si nutre della nostra vita e nutre esso stesso la vita nostra e altrui.
E così sia!

 

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