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TESTO Commento su Lc 21,5-11

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Martedì della XXXIV settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (27/11/2018)

Vangelo: Lc 21,5-11 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

5Mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, disse:6«Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta». 7Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?». 8Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: «Sono io», e: «Il tempo è vicino». Non andate dietro a loro! 9Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine». 10Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno,11e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo»
Lc 21,5-11

Come vivere questa Parola?

Molto spesso il timore, l'insicurezza e le paure - frutti mortiferi dell'odierna mentalità neopagana - sono come uno spettro che incombe sulla nostra psicologia collettiva, alimentando un torvo sguardo di pessimismo. Chi accetta di lasciare al Signore il timone della propria vita non può non fare esperienza di una liberazione da tutto quanto oscura una visione benevolmente positiva, dove le nubi si diradano e l'opacità si schiarisce. Sono parole riconosciute di Padre buono, quelle capaci di debellare le aspettative funeste di un futuro incerto. E' la consapevolezza di essere creati per un progetto di pace e di luce, che si libra nel momento in cui accogliamo la grazia divina. Come al profeta Elia la voce di Dio apparve sotto forma di una brezza leggera, e non con lo strepito dei venti e del terremoto, così il Signore sa che il nostro cuore è fatto per l'amore e per la gioia, e che sono piuttosto i nostri stati d'animo tumultuosi a gettare ombre minacciose sull'avvenire.

Provo ad individuare il bello presente nella mia vita, a dirmi che non tutto è negativo come a volte mi sembra. Mi impegno a ricercare le cause spirituali, la radice malata di quelle scelte che mi chiudono agli altri, che rendono brutte le situazioni e le persone, che alimentano pessimismo ed individualismo.

La voce di un Padre della Chiesa
“Credere senza esitare a ciò che sfugge alla vista materiale e fissare il desiderio là dove non si può arrivare con lo sguardo, è forza di cuori veramente grandi e luce di anime salde”
San Leone Magno, Discorsi

Don Enrico Emili - enricoemili@tiscali.it

 

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