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TESTO Cosa succede in paradiso?

Wilma Chasseur   In cammino con Gesù

XXXIV Domenica del Tempo Ordinario (Anno B) - Cristo Re (25/11/2018)

Vangelo: Gv 18,33-37 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 18,33-37

33Pilato allora rientrò nel pretorio, fece chiamare Gesù e gli disse: «Sei tu il re dei Giudei?». 34Gesù rispose: «Dici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?». 35Pilato disse: «Sono forse io Giudeo? La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me. Che cosa hai fatto?». 36Rispose Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù». 37Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?». Rispose Gesù: «Tu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce».

Cristo Re: re di che cosa? Di tutto l'Universo. Se non lo crediamo siamo eretici. Se non crediamo che l'universo è stato creato da Dio, ma dal caso o da qualche altra causa, neghiamo una verità di fede, la prima del nostro Credo: “Credo in Dio onnipotente creatore del cielo e della terra”.

• Chi l'ha lanciato?

E che l'universo sia stato creato ne abbiamo una conferma fornitaci dalla moderna astrofisica. Vi ho detto l'altra volta che la Terra si muove a velocità strabiliante ( 1800 km al minuto); ma non solo la terra, tutto si muove: il Sole, gli astri, le galassie. L'universo stesso è in espansione, quindi in movimento. Ora se io prendo una materia inerte, una pietra per esempio, non si muove da sola: bisogna che io la prenda e la lanci: questa è la cosiddetta energia cinetica. L'universo è in espansione perché? Perché qualcuno l'ha lanciato ed è ancora nel lancio. Qualcuno l'ha creato e l'ha lanciato .

Solo che c'è un guaio: prima o poi si fermerà, e allora sarà la fine. Quando? Nessuno lo sa, ma Colui che ne sa più di tutti ci ha detto che cielo e terra passeranno, quindi la fine è certa.

• Un Re dell'altro mondo...

Ma in questo Vangelo Gesù dice a Pilato che Lui è re di questo universo, ma il suo regno non è di questo mondo. Quindi è re sì, ma dell'altro mondo. Quando si dice “cose dell'altro mondo...”

Ma il Re dell'altro mondo, ha voluto venire in questo mondo e farsi uno di noi. Facendosi uomo ha preso gli stessi atomi e le stesse cellule che compongono ognuno di noi. Centomila miliardi di cellule di cui ognuna contiene circa mille miliardi di atomi: ecco di cosa è formato il corpo umano. Vedete che complessità c'è nell'uomo? In confronto, le stelle che sembrano così grandiose e immortali, sono nulla. La materia stellare è il cosiddetto plasma(elettroni e nuclei), molto povera di informazione. Quando si dice che l‘uomo è polvere di stelle, si dice troppo poco: l'uomo è infinitamente di più perché è corpo e anima e sopravviverà per i secoli eterni. Anzi, ci dice il profeta Daniele, saranno i santi i veri astri che “ risplenderanno come le stelle e come lo splendore del firmamento “(Dn 12, 1-3). Siamo dunque noi, le vere stelle dalla ricarica illimitata che brilleranno in eterno. A un patto però: che diventiamo santi e andiamo in Paradiso. Eccovi una storiella che spiega come ci si può andare.

• Inferno e Paradiso

Dopo una lunga vita, un generale cinese giunse nell'aldilà e fu destinato al Paradiso.

Ma prima di entrare chiese di poter dare un'occhiata all'inferno e fu accontentato.

Si trovò in un vastissimo salone che aveva al centro una tavola imbandita con piatti colmi di pietanze succulente. Ma i commensali, che sedevano tutt'intorno non riuscivano a portarsi il cibo alla bocca perché avevano bastoncini lunghi più di un metro, alla maniera cinese, e per quanti sforzi facessero non riuscivano a portarli alla bocca.

Era terribile la punizione di quei poveretti che, per quanti sforzi facessero, non riuscivano a mettersi neppure una briciola sotto ai denti .Il generale non volle vedere altro e chiese di andare subito in Paradiso. Qui vide un salone assolutamente identico a quello che aveva visto in inferno: un'immensa tavolata di gente seduta davanti ad un'identica sfilata di piatti deliziosi. e tutti i commensali erano muniti degli stessi bastoncini lunghi più di un metro, da impugnare all'estremità per portarsi il cibo alla bocca. C'era una sola differenza: qui la gente intorno al tavolo era allegra, ben pasciuta, sprizzante di gioia. Perché? Perché, ciascuno prendeva il cibo con i bastoncini e poi lo porgeva a colui che aveva di fronte e così tutti potevano mangiare.

 

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