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TESTO Commento su Sir 36,5.10

Casa di Preghiera San Biagio FMA   Home Page

Mercoledì della VIII settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (25/05/2005)

Brano biblico: Sir 36,5.10 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

Rinnova i segni e compi altri prodigi. Raduna tutte le tribù di Giacobbe.

Come vivere questa Parola?

In questa preghiera, che il libro del Siracide ci presenta oggi, Israele si rivolge a Dio perché lo soccorra. Il popolo sta vivendo la pesante situazione della diaspora. È disperso nelle varie nazioni, sotto il peso della schiavitù e sogna un nuovo esodo che lo riconduca in patria. Tuttavia sulle sue labbra non affiora nessuna istanza di vendetta. Al contrario: chiede che Dio venga riconosciuto come tale anche oltre i confini di Israele. Sottesa è la consapevolezza di essere il "popolo di JHWH", e quindi un segno della sua provvida presenza e della sua divina onnipotenza. La divisione imposta al popolo viene letta come uno "scandalo", cioè un impedimento a riconoscere che "non c'è altro Dio fuori di Lui". S'invocano "prodigi" e "segni" perché anche gli altri lo "riconoscano" come Israele lo ha "riconosciuto". È l'ansia per il Regno di Dio a primeggiare sullo stesso cocente desiderio di rivedere il patrio suolo, cioè su qualunque altro legittimo bisogno umano. Diaspora: una situazione che ci interpella, oggi, in quanto cristiani. Lacerazioni profonde, di secoli, introdotte nel Corpo Mistico di Cristo (la Chiesa), sono il perpetuarsi d uno scandalo che obnubila lo splendore del volto del Signore, così che rende più difficile credere. E il grido accorato di Gesù: "Padre che siano UNO" continua a percorrere la terra e a forzare il nostro cuore perché ci lasciamo sconvolgere dall'assurdità di una separazione che è "scandalo". "Raduna tutte le tribù di Giacobbe", raduna tutti coloro che confessano il nome di Cristo e sia questo il prodigio che attesta al mondo la sovrana Signoria di un Dio che è AMORE.

Oggi, nel mio rientro al cuore, mi chiederò: sento come una questione che mi tocca da vicino lo scandalo della divisione, a cominciare da quella che posso vivere in famiglia, in comunità, negli ambienti di studio o di lavoro, fino alla divisione tra le varie confessioni cristiane? Quale apporto posso dare per il suo superamento?

Padre, accogli il grido del tuo Figlio, fallo risuonare nei nostri cuori fino a spezzarne la durezza, perché possiamo finalmente accorgerci della tremenda malizia che si nasconde dietro richieste di unità accompagnate dalla pretesa che sia l'altro a tornare sui suoi passi e a rinnegare il proprio errore. Sì, concedici il dono dell'unità, ma rendici anche consapevoli che essa si intesse con i fili dell'umile riconoscimento dei propri torti e di una larga comprensione e misericordia.

La voce di un profeta dei nostri giorni

La comunione è la pietra di paragone. Nasce innanzitutto al cuore del cuore di ogni cristiano, nel silenzio e nell'amore.
Frère Roger di Taizé

 

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