PERFEZIONA LA RICERCA

FestiviFeriali

Parole Nuove - Commenti al Vangelo e alla LiturgiaCommenti al Vangelo
AUTORI E ISCRIZIONE - RICERCA

Torna alla pagina precedente

Icona .doc

TESTO Commento su Luca 20,27-40

Paolo Curtaz   Ti racconto la Parola

Paolo Curtaz è uno dei tuoi autori preferiti di commenti al Vangelo?
Entrando in Qumran nella nuova modalità di accesso, potrai ritrovare più velocemente i suoi commenti e quelli degli altri tuoi autori preferiti!

Sabato della XXXIII settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (21/11/2015)

Vangelo: Lc 20,27-40 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 20,27-40

27Gli si avvicinarono alcuni sadducei – i quali dicono che non c’è risurrezione – e gli posero questa domanda: 28«Maestro, Mosè ci ha prescritto: Se muore il fratello di qualcuno che ha moglie, ma è senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello. 29C’erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli. 30Allora la prese il secondo 31e poi il terzo e così tutti e sette morirono senza lasciare figli. 32Da ultimo morì anche la donna. 33La donna dunque, alla risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie». 34Gesù rispose loro: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; 35ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono né moglie né marito: 36infatti non possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, poiché sono figli della risurrezione, sono figli di Dio. 37Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando dice: Il Signore è il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe. 38Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui».

39Dissero allora alcuni scribi: «Maestro, hai parlato bene». 40E non osavano più rivolgergli alcuna domanda.

Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui. L'assurdo caso che i sadducei presentano a Gesù per smentire la fede nella resurrezione ha almeno ottenuto il risultato di donarci una parola straordinaria. In un raffinato (e per molti versi incomprensibile) scontro teologico Gesù, che dimostra di conoscere molto bene la Scrittura, parla della teofania di Dio a Mosè, quando il Dio dei patriarchi li cita al presente, non al futuro, lasciando intendere che sono vivi e vegeti e confermando, così, la solidità della fede nella sopravvivenza, negata dai sadducei. Il nostro è un Dio dei vivi, non dei morti. Spiegatelo a quei tali, ancora tanti nei nostri paesi!, che entrano in chiesa solo per i funerali. O ai giovani che, complice anche qualche cristiano irrigidito e stanco, pensano che la fede sia una cosa che riguarda gli ultraottantenni. Il nostro è un Dio vivo, che agisce, interviene, irrompe nella Storia (anche nella nostra piccola storia) per indirizzarla verso la pienezza. E noi viviamo in lui. La vita che portiamo nel cuore, il desiderio di felicità e di bene, l'anelito alla pienezza sono suo dono. Viviamo da vivi!

Libri di Paolo Curtaz

 

Ricerca avanzata  (54937 commenti presenti)
Omelie Rituali per: Battesimi - Matrimoni - Esequie
brano evangelico
(es.: Mt 25,31 - 46):
festa liturgica:
autore:
ordina per:
parole: