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TESTO Commento su Luca 12,13-21

Paolo Curtaz   Ti racconto la Parola

Lunedì della XXIX settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (19/10/2015)

Vangelo: Lc 12,13-21 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 12,13-21

13Uno della folla gli disse: «Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità». 14Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?». 15E disse loro: «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede».

16Poi disse loro una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante. 17Egli ragionava tra sé: “Che farò, poiché non ho dove mettere i miei raccolti? 18Farò così – disse –: demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. 19Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; ripòsati, mangia, bevi e divèrtiti!”. 20Ma Dio gli disse: “Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?”. 21Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio».

Siamo capaci da soli a risolvere le nostre beghe. Anche quelle spinosissime che ci derivano da un'eredità da dividere, evento capace di far implodere più di una famiglia. Gesù si rifiuta di dirimere la questione che coinvolge due fratelli, uno dei quali pensa bene di ricorrere al giudizio del famoso profeta. Non interviene, ci mancherebbe: su queste cose, lascia intendere, siamo capaci di decidere da soli, senza tirare in ballo Dio. Cosa che, invece, facciamo con una regolarità impressionante, come se Gesù non fosse mai stato più che chiaro riguardo a questo argomento. Quando capiremo che Dio ci tratta da adulti, che non decide al posto nostro, né risolve le nostre beghe? Il mondo ha una sua autonomia, siamo capaci di affrontare questioni economiche, politiche, amministrative a partire dai sani principi del Vangelo e del buon senso, non scherziamo. E così cerchiamo di fare, senza invocare santi e angeli quando dobbiamo fare delle scelte di buon senso. Spesso noi discepoli, sulle cose del mondo, manifestiamo un'incapacità e un'ingenuità disarmanti e pericolose...

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