TESTO Commento su Luca 7,31-35
Paolo Curtaz Ti racconto la Parola
Mercoledì della XXIV settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (16/09/2015)
Vangelo: Lc 7,31-35
«31A chi dunque posso paragonare la gente di questa generazione? A chi è simile? 32È simile a bambini che, seduti in piazza, gridano gli uni agli altri così:
“Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato,
abbiamo cantato un lamento e non avete pianto!”.
33È venuto infatti Giovanni il Battista, che non mangia pane e non beve vino, e voi dite: “È indemoniato”. 34È venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e voi dite: “Ecco un mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori!”. 35Ma la Sapienza è stata riconosciuta giusta da tutti i suoi figli».
Ha ragione il Signore, assolutamente. Siamo come dei bambini viziati, mai contenti di ciò che accade, sempre pronti a lamentarci di tutto e di tutti, ovviamente anche di Dio. Pronti a fare l'elenco della cose che non funzionano, di come Dio dovrebbe amministrare il nostro piccolo pianeta e, principalmente, la nostra vita. Anzi: alcuni, in fondo, pensano che se la nostra vita è piena di soddisfazione e di successi allora Dio è buono. Se invece inciampiamo da un ostacolo all'altro, allora Dio non esiste o è malvagio. Se la smettessimo di frignare! E di mettere il nostro piccolo ego ipertrofico al centro di ogni scelta! Gesù è accusato di essere poco mortificato, poco credibile come profeta. Non come il Battista, lui sì!, consumato dal digiuno e dal vento del deserto. Solo che, a suo tempo, proprio il Battista era continuamente criticato per i suoi eccessi. Così succede anche nelle nostre comunità: siamo sempre in ritardo di un parroco, di un vescovo, di un papa... quello di prima sì che era meglio! Insomma, amici, proviamo a crescere, una buona volta e a diventare adulti nella fede!