TESTO Commento su Luca 6,43-49
Paolo Curtaz Ti racconto la Parola
Sabato della XXIII settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (12/09/2015)
Vangelo: Lc 6,43-49
«43Non vi è albero buono che produca un frutto cattivo, né vi è d’altronde albero cattivo che produca un frutto buono. 44Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi dagli spini, né si vendemmia uva da un rovo. 45L’uomo buono dal buon tesoro del suo cuore trae fuori il bene; l’uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male: la sua bocca infatti esprime ciò che dal cuore sovrabbonda.
46Perché mi invocate: “Signore, Signore!” e non fate quello che dico? 47Chiunque viene a me e ascolta le mie parole e le mette in pratica, vi mostrerò a chi è simile: 48è simile a un uomo che, costruendo una casa, ha scavato molto profondo e ha posto le fondamenta sulla roccia. Venuta la piena, il fiume investì quella casa, ma non riuscì a smuoverla perché era costruita bene. 49Chi invece ascolta e non mette in pratica, è simile a un uomo che ha costruito una casa sulla terra, senza fondamenta. Il fiume la investì e subito crollò; e la distruzione di quella casa fu grande».
Si vede che siamo cristiani? Si vede dalle nostre scelte, dalle nostre decisioni, dalle nostre opere? Davvero il Vangelo è cresciuto in noi, portando frutto? La domanda che pone il Signore ci inquieta e ci scuote, giustamente. Perché dobbiamo stare attenti a non ingannarci, a non raccontarci delle favolette: se l'albero della nostra fede è sterile, se non porta nessun frutto, nessuna consolazione, nessuna decisione, non serve a nulla. Se la fede resta sempre e solo alla superficie, se non incide, talvolta dolorosamente, nelle cose che facciamo e diciamo, a cosa ci serve? Il criterio stabilito dal Signore, anche se scomodo, è pieno di verità. Costruiamo la casa sulla roccia, davvero. Fatichiamo meno a convertirci che a far finta di esserci convertiti! Ascoltiamo sul serio questa Parola, perché è l'unica che ci può illuminare, orientare, che può cambiare le nostre scelte, renderle autentiche. Che sia il Vangelo a vibrare dentro di noi. Poi, certo, fatichiamo a vivere in coerenza, fatichiamo a cambiare le nostre scelte, ci costa fatica, e tanta, e l'uomo vecchio che è in noi si ribella e trova mille scuse. Ma se davvero abbiamo capto chi è Cristo, osiamo. Sul serio.