TESTO Commento su Luca 1,46-55
Paolo Curtaz Ti racconto la Parola
22 Dicembre (22/12/2014)
Vangelo: Lc 1,46-55
Mancano pochi giorni al Natale, l'ennesimo. Forse siamo riusciti in qualche modo a prepararci, a sopravvivere al Natale “tarocco” che festeggia il compleanno di Gesù dimenticando di invitare il festeggiato... Tant'è: pronti o meno siamo qui ancora a ribadire che Dio ci abita, visita le nostre case e la nostra vita. Troviamoci un quarto d'ora da soli, riprendiamo in mano il vangelo di oggi e proviamo anche noi a comporre il nostro Magnificat. Maria, raggiunta la cugina Elisabetta, danza e canta la gloria di Dio, intesse la sua preghiera con citazioni bibliche, allarga l'orizzonte all'opera di Dio. Dio viene, c'è, interviene, lavora, scardina le nostre piccole logiche. E, notate bene, non è che la vita di Maria fosse granché né le prospettive per il futuro erano così rosee... Eppure il suo canto è un'esplosione di freschezza, di meraviglia, di stupore. Abbiamo tutti molte ragioni per cui essere scontenti, amareggiati, delusi, forse anche arrabbiati con la vita e con Dio. È del tutto inevitabile che le cose non siano quasi mai come vorremmo ma la cosa straordinaria è che ciò non ci impedisce di ammirare stupiti l'opera di Dio in noi e nella Storia.