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TESTO Commento su At 20,22

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Martedì della VII settimana di Pasqua (25/05/2004)

Brano biblico: At 20,22 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

Ed ecco ora, avvinto dallo Spirito, io vado a Gerusalemme senza sapere ciò che mi accadrà.

Come vivere questa parola?

La prima lettura di oggi evidenzia il particolare rapporto di Paolo con lo Spirito Santo. Un verbo qualifica questa relazione: "avvinto". Sì, Paolo afferma di essere avvinto dallo Spirito. È come una forza che lo affascina e lo lega a sé. Viene da pensare al "mi hai sedotto, Signore" di Geremia, che si completa nel "ed io mi sono lasciato sedurre". Anche per Paolo questa forza non è violenza esterna che lo piega suo malgrado. Egli stesso dirà in una lettera: "La grazia di Dio in me non fu vana". Lo Spirito afferra Paolo ed egli si lascia afferrare. L'irruenza del persecutore si trasforma in ardore apostolico. Ed eccolo, dopo l'esperienza di Damasco, seguire le mozioni dello Spirito, anche se non comprende fino in fondo e all'orizzonte vede addensarsi nubi minacciose. La prudenza umana lo solleciterebbe a cambiare itinerario, ma lo Spirito lo chiama a Gerusalemme, ed egli va. Immerso nell'onda rigeneratrice dello Spirito attraverso il Battesimo e la Cresima, il cristiano ha anch'egli ricevuto una missione da compiere. Non può fare l'imboscato mentre intorno infuria la battaglia. "Avvinto" dallo Spirito, egli è inviato nel mondo quale messaggero di amore e di pace. Inerme e quindi esposto al rischio, ma rivestito della forza dello Spirito, egli deve gettarsi nella mischia, deve trovare il coraggio di andare contro corrente pur di difendere e proclamare i valori in cui crede e da cui dipende la salvezza del mondo. È un compito che non si può rimandare. Sono le giovani generazioni a chiederlo, è l'uomo, è Dio stesso. Ma proprio per questo è urgente ritrovare le vie dello Spirito, ascoltarne la voce, lasciare che egli ci tracci la strada.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, proverò a "mettermi nei panni" di Paolo, ma sostituendo alla sua situazione quella di oggi. Mi chiederò: che cosa mi chiede di fare lo Spirito in quanto cristiano, nel particolare stato di vita in cui mi trovo?

Manda su noi, Signore, il dono del tuo Spirito, concedi al mondo inquieto la giustizia e la pace. (dall'Inno di Lodi di Pentecoste)

La voce di una monaca benedettina del nostro tempo

Ricolmati dei bei doni dello Spirito, gli apostoli diventano audaci, hanno in sé un fuoco incontenibile che li spingerà ad annunziare ovunque, pur in mezzo alle difficoltà, il bel nome di Gesù.
Anna Maria Canopi

 

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