TESTO Commento su Matteo 23,1-12
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Sabato della XX settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (23/08/2014)
Vangelo: Mt 23,1-12
Gesù non è come i rabbini suoi contemporanei. E nemmeno come i sacerdoti del tempio che ostentano il loro ritrovato potere. E nemmeno come i farisei che giudicano duramente la classe sacerdotale ritenendola poco virtuosa. E nemmeno come gli esseni che aspettano la venuta del Messia come una setta apocalittica. Gesù è altro. Sempre. Onesto con chi lo segue, autentico, umile ma non viscido, modesto ma non impreparato. Arde di passione per il Padre, ama le persone che incontra, manifesta compassione, misericordia e tenerezza, sentimenti quasi proibiti all'epoca. Soprattutto se a manifestarli era un maschio adulto. Gesù è diverso, non cerca i primi posti, fossero anche legati al ruolo religioso e all'autorità. Potrebbe sollevare la folla che pende dalle sue labbra, potrebbe afferrare l'occasione e fare una setta, un movimento di nazareni, qualcosa di innovativo per la religione dell'epoca. Non è così: libero da tutti ma non da Dio, prosegue per la sua strada con assoluta coerenza, non si lascia trarre in inganno, non si lascia mettere all'angolo. E tutto questo sbalordisce le persone.