TESTO Commento su Matteo 15,1-2.10-14
Paolo Curtaz Ti racconto la Parola
Martedì della XVIII settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (05/08/2014)
Vangelo: Mt 15,1-2.10-14
Parola tagliente, quasi insostenibile, che riecheggia nelle nostre vite giudicandole duramente. Sì perché, se siamo onesti, dobbiamo ammettere che spesso anche noi siamo ciechi che conducono altri ciechi. E lo facciamo confondendo la Parola viva ed efficace del vangelo con le tradizioni consolidate che pigramente tramandiamo di padre in figlio. Attenzione: non parlo della Tradizione viva ed efficace della Chiesa, quella che conserviamo e custodiamo con attenzione. Ma delle nostre piccole tradizioni legate al “si è sempre fatto così” che rischiano di soffocare letteralmente ogni spirito di rinnovamento. Gesù non ha paura di offendere i farisei, convinti di essere nel giusto, tronfi del loro ego spirituale, impermeabili a qualunque critica. Ciechi che guidano altri ciechi, incapaci di vedere il proprio limite. Cerchiamo con forza di essere credibili, di essere autentici, di creare relazioni significative, di legare a Cristo e non a noi stessi, di osare il vangelo e non di coltivare le nostre piccole sicurezze. È libero, il Signore, e ci chiede di volare alto, di diventare discepoli secondo il suo cuore...