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TESTO Commento su Giovanni 15,9-17

Paolo Curtaz   Ti racconto la Parola

S. Mattia (14/05/2014)

Vangelo: Gv 15,9-17 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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9Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. 10Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. 11Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.

12Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. 13Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. 14Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. 15Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi. 16Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. 17Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri.

Quanto bene voglio a san Mattia apostolo di cui oggi facciamo memoria! La prima comunità, trasformata e riempita di Spirito, ha piena consapevolezza (finalmente!) del grande progetto che Dio ha sull'umanità e che ha realizzato in Gesù. E si rende conto che questo progetto li vede coinvolti: è la comunità a rendere presente il Signore, ad annunciarlo, celebrarlo, viverlo. Perciò i discepoli sentono forte la necessità di tornare ad essere Dodici. Giuda ha gettato la spugna, ha lasciato. E si avverte il bisogno di ricostruire quell'unità simbolica, quell'essere “dodici” che richiama fortemente la storia delle tribù di Israele. Unità simbolica: i diversi elenchi che troviamo nei sinottici testimoniano che non era poi così importante “quali” dodici (gli elenchi sono diversi fra loro!). E così decidono di scegliere un sostituto fra coloro che hanno seguito fin dall'inizio. Tirano a sorte e la sorte sceglie Mattia, l'apostolo di riserva, rimasto in panchina fino alla fine del secondo tempo della partita. Ci sono vite così: gregari che aspettano in panchina e che Dio rende protagonisti quando meno se lo aspettano. Forse anche noi.

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