PERFEZIONA LA RICERCA

FestiviFeriali

Parole Nuove - Commenti al Vangelo e alla LiturgiaCommenti al Vangelo
AUTORI E ISCRIZIONE - RICERCA

Torna alla pagina precedente

Icona .doc

TESTO Lo sguardo rivolto al Cielo

mons. Antonio Riboldi

Ascensione del Signore (Anno A) (08/05/2005)

Vangelo: Mt 28,16-20 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 28,16-20

16Gli undici discepoli, intanto, andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato. 17Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. 18Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. 19Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, 20insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».

E' molto asciutto il racconto che Matteo fa oggi, raccontando un evento che non si fermava solo a Gesù, ma si estende a tutti noi, ossia il racconto del suo ritorno al Padre: la solennità dell'Ascensione.

" In quel tempo, gli undici andarono in Galilea sul monte che Gesù aveva loro fissato. Quando Lo videro, gli si prostrarono innanzi: alcuni però dubitavano. E Gesù, avvicinatosi, disse loro: "Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra.

Andate dunque e ammaestrate tutte le genti, battezzandole nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando ad osservare tutto quello che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo" (Mt. 28,16-20)

Non si è accontentato Gesù di mostrarsi, a più riprese; da risorto per confermare il grande giorno che non avrà mai fine ed è la nostra felicità futura.

Volle restare con loro ben 40 giorni, quasi a mostrare quale sia la vita del Risorto.

Qualcosa di divino, visibile, ma che sfugge alla ragione ed è la immensa gioia degli Apostoli, la nostra gioia. La Resurrezione di Gesù non era solo una conferma a chi aveva avuto paura di avere subito una delusione, ma era il 'grande evento" destinato a tutti noi. Se Cristo non fosse risorto, dice Paolo, la nostra fede sarebbe inutile". Così dopo 40 giorni, da 'uomo celeste', davanti ai loro sguardi attoniti, sale al cielo, sua e nostra città eterna.

In una manciata di giorni, piccola cosa di fronte alla storia che pare abbia i tempi lunghi, si è come ripetuta la bellezza della creazione, ma questa volta con il nome di eternità.

E c'è voluto l'amore e l'opera di Dio per compiere questo inatteso immenso miracolo, il miracolo dei miracoli, impensabile a noi uomini, davvero piccole creature, che a volte ci lasciamo sfuggire le cose grandi ed eterne, come condannati a fissare lo sguardo su piccole cose che non hanno futuro.

Quest'uomo, noi, per un tragico "no" al grande bene dell'amore del Padre, si era condannato irrimediabilmente alla morte; in balia quindi di una vita che senza l'amore del Padre, da cui è creato e che è il vero soffio di vita, non aveva più nulla della vera vita.

Un uomo, senza Dio, senza questo inatteso e stupendo amore di Dio, era destinato a brancolare nel buio di questa terra, magari sospirando e guardando in Alto, senza risposta, un "alto" che sembrava definitivamente chiuso e quindi cupo, indifferente.

Ora, con la Resurrezione di Gesù e la sua Ascensione, quel Cielo atteso, sospirato, si era aperto, pronto ad accoglierci: un cielo che possiede la chiarezza della verità dell'uomo in Dio; un Cielo che splende dell'amore di Dio ed attende solo l'amore nostro, un amore che qui è desiderio continuo, nell'ora della morte si fa certezza. Un Cielo che si fa strada sicura per chi vuole indirizzare i suoi passi e le sue azioni verso la vita eterna e rifiuta di camminare con la testa affondata nelle cose della terra, che non hanno futuro.

E' un varcare le soglie di una vita rinchiusa nel tempo, sempre troppo breve, di "questa" vita, per sconfinare nell'eternità. In altre parole è vivere per il domani eterno. Fa davvero tanta pena come troppi, oggi, vivano come la vita fosse racchiusa solo in questa misera esperienza terrena, una terra che giustamente è valle di lacrime e non offre speranze che sconfinano nella eternità. Si vive per l'oggi...come se non ci fosse offerto quel "domani" che è ciò che veramente conta. Fa tanta compassione sentire e vedere troppi che hanno perso la ricerca dell'eternità anche se sono fatti per l'eternità, spendendo energie, sacrifici, per il "momento incerto e senza promesse" che è questa terra. Forse non conoscono la gioia di sapere che il bene che si fa', la buona vita che si vive per amore di Dio e dei fratelli, ogni atto, anche piccolo, compiuto per amore nel nome di Gesù, è una lettera d'oro che si scrive in Cielo, come in un diario che è aperto agli occhi del Padre e sarà il solo diario che Dio sfoglierà il giorno in cui Lo incontreremo. Presentarsi con un diario pieno di sciocchezze, un diario con le pagine completamente vuote, è non avere vissuto la vita eterna.

Dovremmo imparare anche noi a guardare sempre verso il Cielo, dove Gesù ascende, per tornare.

I discepoli, nel vedere Gesù che sale al cielo, ora sanno che Lui non è più sottomesso alla miseria della nostra natura. E' il vivente, non distante da noi, anzi vicino a noi, non in una forma provvisoria, ma per sempre nella pienezza della sua potenza, pronto a comunicare questa Sua potenza a chi Gli crede.

Basterebbe pensare al grande dono della Eucarestia, dove rinnova il grande atto di amore del suo sacrificio, per divenire nostro pane, pane della nostra vita.

"Annunciamo la tua morte o Signore, proclamiamo la tua resurrezione, nella attesa della tua venuta". E nel tabernacolo, accanto alle nostre case, sempre in attesa che noi Lo visitiamo, ci facciamo riempire del suo amore. Dirà: "Dove due o più sono uniti nel mio amore, io sono in mezzo a loro". E' nei poveri, nei sofferenti, in ogni uomo che incontriamo per la nostra strada, al punto che tutto quello che faremo a uno dei nostri fratelli lo riterrà fatto a Lui. Siamo davvero come circondati dal suo amore. E a volte mi chiedo come sia possibile

non accorgersi di questa Presenza stupenda, divina. Certamente perché la sua vicinanza è atto di amore libero e quindi rispetta la nostra libertà, che può anche essere ignoranza, sordità, cecità. Non è così per le anime sante.

E'stupenda la lettera di Paolo agli Efesini, che la Chiesa ci offre oggi da meditare e contemplare. "Fratelli, il Dio del Signore nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione per una più profonda conoscenza di Lui. Possa egli davvero illuminare gli occhi della vostra mente per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati, quale tesoro di gloria racchiude la sua eredità fra i santi e qual è la straordinaria grandezza della sua potenza verso di noi credenti secondo l'efficacia della sua forza che egli manifestò in Cristo, quando lo risuscitò dai morti e lo fece sedere alla sua destra nei cieli, al di sopra di ogni principato e autorità, di ogni potenza e dominazione e di ogni altro nome che si possa nominare non solo nel secolo presente ma anche in quello futuro.

Tutto infatti ha sottomesso ai suoi piedi e lo ha costituito su tutte le cose a capo della Chiesa, la quale è il suo corpo, la pienezza di colui che si realizza interamente in tutte le cose" ( Ef. 1,17-23).

Aveva tanta ragione una mamma che, pur vivendo abbastanza bene, passava la sua giornata in preghiera ed in opere buone. Era davvero una porta aperta al cielo ed agli uomini.

Ho avuto la gioia di conoscerla ed ogni volta mi accoglieva come fossi un figlio. "Le invidio, mi diceva, quel Suo essere tutto di Dio: quell'aver accettate da Dio una vocazione che altro non è se non appartenere al Paradiso già ora...ora seminando la terra di tanto amore e colorando il cielo quando il Padre la chiamerà." E con la semplicità di chi pensava che la vita era "uno spezzare il pane ai fratelli", come Gesù spezza nella Eucarestia il "suo pane che dà la vita", mi chiedeva sempre: "Ha bisogno di una mano, di aiuto?" Le raccontavo la mia solidarietà per tanti e lei con una generosità che mi lasciava sempre stupito, mi riempiva le mani di aiuti. "Riempia le mani vuote, caro Padre: le nostre mani piene non costruiscono il posto in cielo: ma riempire le mani di chi soffre, è povero, è farsi un posto in Paradiso".

Pur potendo, per lei aveva quasi nulla. "A che serve ciò che ho tenuto per me? In cielo, è facile trovare Gesù a braccia aperte, quando mostreremo le nostre mani vuote per aver riempito altre mani".

Un racconto "da Resurrezione". E' questa la vera speranza di cui parla S. Paolo "a cui tutti siamo chiamati; per avere il tesoro di gloria che racchiude la sua eredità tra i santi".

E' questa la sola speranza di cui dovremmo nutrirci tutti ed è la forza che fa superare ogni difficoltà e dà valore a quanto facciamo, il valore di ciò che non può mai perire ma ci segue nel Cielo. E' questa la speranza che vorremmo seminare in questa nostra società di "disperati", perché hanno riposto la speranza in quello che è solo delusione.

E' questa la speranza capace di fare sorridere i martiri davanti alla morte o i santi nelle sofferenze della vita. E' davvero "il sorriso della vita", che viene dal sapere che vivere è amare e amare è camminare verso l'eternità beata.

Ci aiuti in questo Papa Giovanni Paolo II, che ci guarda dal cielo e prega per noi. Preghiamo con le sue parole, rivolte alla Vergine della speranza.

"Maria, Madre della speranza, cammina con noi! Insegnaci a proclamare il Dio vivente; a testimoniare Gesù, l'unico salvatore; rendici servizievoli verso il prossimo: accoglienti verso i bisognosi; operatori di giustizia, costruttori appassionati di un mondo più giusto: intercedi per noi che operiamo nella storia, certi che il disegno del Padre si compirà.

Aurora di un mondo nuovo, mostrati Madre della speranza e veglia su di noi! Veglia sulla Chiesa, sia essa trasparente al Vangelo, sia autentico luogo di comunione: viva la sua missione di annunciare, celebrare e servire il Vangelo della speranza per la gioia e la pace di tutti...

Maria, donaci Gesù! Fa' che lo seguiamo e amiamo. Lui è la speranza della Chiesa. Lui vive con noi, in mezzo a noi, nella sua Chiesa. Con te diciamo: "Vieni, Signore Gesù!"

E che la speranza della gloria infusa da Lui nei nostri cuori porti frutti di giustizia e di pace" (Da Ecc. in Eu.).

 

Ricerca avanzata  (54806 commenti presenti)
Omelie Rituali per: Battesimi - Matrimoni - Esequie
brano evangelico
(es.: Mt 25,31 - 46):
festa liturgica:
autore:
ordina per:
parole: