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TESTO Se ami Dio con tutto il cuore.... si vede!

don Nazareno Galullo (giovani)   Vangelo Giovane

XXX Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (29/10/2017)

Vangelo: Mt 22,34-40 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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In quel tempo, 34i farisei, avendo udito che Gesù aveva chiuso la bocca ai sadducei, si riunirono insieme 35e uno di loro, un dottore della Legge, lo interrogò per metterlo alla prova: 36«Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?». 37Gli rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. 38Questo è il grande e primo comandamento. 39Il secondo poi è simile a quello: Amerai il tuo prossimo come te stesso. 40Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti».

Mi fa sorridere l'espressione del vangelo che dice che Gesù ha chiuso la bocca ai sadducei!
Gliel'aveva chiusa sul problema della Risurrezione. In pratica questi non credendo nella Risurrezione finale gli posero il caso di una donna che era andata in moglie a 7 fratelli, e che erano tutti morti: alla fine della sua vita di chi sarebbe stata moglie? (cfr Mt 22,23-33).
Una domandina nient'altro che facile per Gesù. E Gesù gli risponde "Voi vi ingannate, non conoscendo né le Scritture né la potenza di Dio. Alla risurrezione infatti non si prende né moglie né marito, ma si è come angeli nel cielo. Quanto poi alla risurrezione dei morti, non avete letto quello che vi è stato detto da Dio: Io sono il Dio di Abramo e il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe? Ora, non è Dio dei morti, ma dei vivi"
Risposta che mette a tacere la supponenza di questi "ignoranti" che non conoscevano "né la Scrittura né la potenza di Dio".
E i farisei? I farisei lo misero alla prova sulla Parola di Dio (la Scrittura) che, a differenza dei sadducei conoscevano bene con tutte le Leggi Ebraiche in essa presenti da osservare. Nei vangeli si dice che i farisei puntavano sempre il dito su chi non osservava queste Leggi-Comandamenti pedissequamente così come facevano loro stessi. Si sentivano perfetti. Gesù li etichetta addirittura come "sepolcri imbiancati" per l'osservanza per lo più esteriore.

Dunque, la domanda sul comandamento più grande è da intendersi così: Gesù, facci sapere quale, delle nostre innumerevoli leggi sancite nella Sacra Scrittura, è quella più importante da osservare.
Gesù però non risponde a comando, ma gli presenta il fondamento dalla quale dipende tutta la Sacra Scrittura (ai tempi suoi chiamata "Legge" e "Profeti", dalle due grandi parti che la componevano) e cioè l'amore per Dio, con tutto il cuore, tutta la mente e tutte le forze.
Effettivamente una delle "Leggi" obbligava l'ebreo a recitare questa preghiera chiamata in ebraico "Shemà Israel", e cioè "Ascolta Israele.... amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la mente e con tutte le tue forze" almeno 3 volte al giorno. L'ebreo non doveva mai dimenticare questa Legge Fondamentale!
Quindi Gesù mette a tacere il loro "portavoce ufficiale": un "dottore della Legge" (tra i farisei era quello che sapeva spiegare la Sacra Scrittura agli altri) rispondendo che questo era il più granda comandamento. E che ce n'era un secondo: l'amore verso il prossimo. E da questi due comandamenti dipendeva tutta la Sacra Scrittura.

Questa Parola del Vangelo ci ricorda il nostro dovere di amare Dio sopra ogni cosa.
E come si può amare Dio sopra ogni cosa se non si amano i fratelli che ci circondano, e cioè il nostro prossimo?
Ecco perché Gesù, allo shema' Israel affianca il dovere di amare il prossimo come sè stessi.
I farisei amavano molto sè stessi, credevano di amare Dio mettendo in pratica tutti i suoi comandamenti ma avevano dimenticato il cuore della Legge-Sacra Scrittura: l'Amore al prossimo. Non puoi dire di amare Dio che non vedi se non ami i fratelli che vedi. Questo è il vangelo per noi: noi amiamo Dio e possiamo dirglielo solo se amiamo i fratelli che Dio stesso ci pone accanto. Ed amarli come amiamo noi stessi.

Cosa vuol veramente dire "amare il prossimo"?
L'amore o è concreto, o è puro sentimentalismo. Quello stesso sentimentalismo che, moderni farisei travestiti da uomini e donne "religiosi" spesso trasmettono con devozionismi, preghiere parolaie, sentimentalismi religiosi, spiritualismi e voli in cielo sulle nuvole, ecc. Da questi "personaggi" falsamente cristiani dobbiamo guardarci, così come Gesù invita i suoi discepoli a guardarsi dal "lievito" dei farisei.
Ad un povero che ha fame rispondi "pregherò per te"? Ad un fratello solo e triste, cosa dici "non ti preoccupare", Dio ci penserà? Okay, grazie per la preghiera, ma avevo bisogno di una carezza, di un pezzo di pane, avevo bisogno di stare in compagnia!
Di fariseismo sono piene le nostre sacrestie, i nostri gruppi, se così fosse, possiamo rientrare in noi stessi già oggi e rivedere i nostri modi di fare.
Amare Dio a parole è facile. Anche per me scrivere queste cose è stato facile. Ma Dio chiede gesti concreti. Questi dicono se amiamo Dio. Anche la preghiera, se non è seguita da azioni concrete, non è vera preghiera!
Impariamo da questa parola a concretizzare la nostra fede in gesti reali, verso persone reali, quelle più vicine a noi, quel prossimo che Gesù dice.

Domande esistenziali: Quanto ami Dio? Quanto ami te stesso? Quanto ami gli altri? Rispondi in concreto! E non solo a parole.

 

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