PERFEZIONA LA RICERCA

FestiviFeriali

Parole Nuove - Commenti al Vangelo e alla LiturgiaCommenti al Vangelo
AUTORI E ISCRIZIONE - RICERCA

Torna alla pagina precedente

Icona .doc

TESTO Un'etica che va oltre i dieci comandamenti e che esprime l'amore verso Dio e i fratelli

padre Antonio Rungi

XXX Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (29/10/2017)

Vangelo: Mt 22,34-40 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 22,34-40

In quel tempo, 34i farisei, avendo udito che Gesù aveva chiuso la bocca ai sadducei, si riunirono insieme 35e uno di loro, un dottore della Legge, lo interrogò per metterlo alla prova: 36«Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?». 37Gli rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. 38Questo è il grande e primo comandamento. 39Il secondo poi è simile a quello: Amerai il tuo prossimo come te stesso. 40Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti».

La parola di Dio di questa XXX domenica del tempo ordinario, che celebriamo a qualche giorno dalla solennità di Tutti i Santi e della Commemorazione dei fedeli defunti ci spinge ad andare oltre l'osservanza dei dieci comandamenti, indicando altri percorsi di moralità che un credente e specialmente un cristiano deve seguire per giungere alla saggezza e alla sapienza della vita.

Nella prima lettura di oggi, tratta dal Libro dell'Esodo, il libro del racconto della liberazione dalla schiavitù dell'Egitto e dell'arrivo alla terra promessa del popolo d'Israele, vengono raccomandate di osservare altre norme, quali non molestare e maltrattare i forestieri, non maltrattare la vedova e l'orfano, non prestare il denaro a scopo di usura, specie di chi sta nel bisogno e in necessità, di restituire subito le cose che si sono avute in prestito.

In poche parole bisogna avere una coscienza onesta, retta, sensibile e senza mentalità di sfruttare o abusare degli altri. Le motivazioni delle rispettive regole di comportamento sono illustrate, dopo la prescrizione data.

Il testo biblico ricorda che il popolo d'Israele è stato forestiero e quindi deve trattare bene i forestieri; ricorda pure che scatta l'ira di Dio se uno maltratta la vedova e l'orfano; che non bisogna agire da usurai se si fa un prestito, ma dare i soldi senza chiedere l'interesse, specie se si tratta di una persona indigente; che le cose ricevute in prestito vanno restituite al legittimo proprietario, soprattutto se sono cose importanti e indispensabili, come può essere un mantello per coprirsi durante la notte e non soffrire il freddo, come rammenta il brano della scrittura.

Sembrano cose di poco conto, ma che in realtà ci fanno capire come rischiamo di abusare in tutto e con tutti nei nostri comportamenti, se non abbiamo una coscienza morale o non avvertiamo il dovere di osservare le leggi che il Signore ci ha dato. Sono argomenti di grande attualità come l'accoglienza ai forestieri, l'assistenza sociale ed economica alle vedove e agli orfani; la questione dell'usura sempre più diffusa in tutti gli ambienti, fino a coinvolgere istituzioni pubbliche, come le banche e le agenzie di credito.

La parola di Dio, quindi, ci invita ad esaminarci attentamente e fare un bell'esame di coscienza su come ci regoliamo su questioni generali o di attualità. L'invito è esplicito alla conversione. Se non agiamo secondo le regole che il Signore ci ha dato e che dobbiamo mettere in pratica non siamo dei buoni cristiani.

L'Apostolo Paolo nel brano della seconda lettura di questa domenica, riportando i risultati ottenuti tra i tessalonicesi in seguito alla predicazione del Vangelo, mette in evidenza come si sono convertiti, e come questi danno buon esempio presso i pagani della Macedonia e dell' Acaia, “convertiti dagli idoli a Dio, per servire il Dio vivo e vero e attendere dai cieli il suo Figlio, che egli ha risuscitato dai morti, Gesù, il quale ci libera dall'ira che viene”.

Una testimonianza importante circa la diffusione del Vangelo nell'Asia Minore e nelle zone di cultura pagana, dove la predicazione di Paolo e dei suoi discepoli giunge in modo sistematico. E' evidente che la predicazione si basa sul Vangelo della carità e dell'amore misericordioso di Dio, come ci richiama il breve testo del Vangelo di Matteo di questa domenica, in cui troviamo all'opera i farisei per interrogare Gesù sul comandamento più importante ed indispensabile secondo la sua visione di fede.

Ebbene uno dei farei, dottore della legge, lo interrogò per metterlo alla prova, ponendo questa domanda: «Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?». Gli rispose Gesù: “Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente”. Questo è il grande e primo comandamento. Il secondo poi è simile a quello: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti».

Gesù non fa altro che riportare all'attenzione dei grandi sapienti del suo tempo quello che era già scritto e risaputo, ma per niente veniva vissuto e attuato nel comportamento proprio di coloro che erano a conoscenza delle norme dell'Antico Testamento, ma che non le osservavano. Gesù giustamente ribadisce la centralità dell'amore di Dio e del prossimo nella vita di ogni persona che crede, e sottolinea anche il modo di amare Dio e il prossimo.

Il primo amore, quello verso Dio, è di carattere totalizzante, e cioè con tutto se stessi, e il secondo, quello verso il prossimo, è nel modo conformante, cioè nel modo uguale a chi ha cura della propria persona. Una strategia di Gesù per mettere in crisi il loro presunto ed arrogante pensiero di sapere tutto della legge, ma di non vivere nulla di quella legge in profondità, ma solo alla superficie e per essere lodati dalla gente.

Gesù ribadisce che Dio si ama dentro e con tutto il cuore, con sincerità e senza misurare e quantificare questo amore; mentre i fratelli si devono amare con la stessa misura ed attenzione che prestiamo a noi stessi, usando come criterio di comportamento quello che assumiamo nei confronti di noi stessi.

In ragione di tutte queste considerazioni possiamo ben elevare la nostra mente a Dio e pregarlo con le parole che nascono dal cuore e diventano liturgia di lode e di culto: “O Padre, che fai ogni cosa per amore e sei la più sicura difesa degli umili e dei poveri, donaci un cuore libero da tutti gli idoli, per servire te sole amare i fratelli, secondo lo Spirito del tuo Figlio, facendo del suo comandamento nuovo l'unica legge della vita”.

 

Ricerca avanzata  (55479 commenti presenti)
Omelie Rituali per: Battesimi - Matrimoni - Esequie
brano evangelico
(es.: Mt 25,31 - 46):
festa liturgica:
autore:
ordina per:
parole: