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TESTO Commento su Matteo 13,47-52

don Michele Cerutti

II domenica dopo la Dedicazione (Anno A) (29/10/2017)

Vangelo: Mt 13,47-52 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Il popolo di Israele è invitato ancora una volta a rivolgersi a quel Dio che più volte è intervenuto nella storia per salvarlo. Dio non si dimentica della sua fedeltà anche quando il popolo è disperso nella diaspora. A Israele il compito di non contaminarsi con le divinità pagane e con i culti babilonesi.
Anche a noi oggi viene affidato questo compito che è quello di comprendere se il Signore è veramente l'autore principale della nostra storia. Dalla comprensione di questa verità allora anche tutte le nostre scelte che ne derivano saranno orientate verso di Lui.
Oggi troppe sirene ci stanno distogliendo dal Signore e stiamo vivendo una fede che sempre più si affievolisce. Viviamo sempre di più contaminati da una cultura pagana. Tra pochi giorni molti italiani spenderanno soldi per festeggiare Halloween. Ci si immergerà sempre più nella cultura della morte rinnegando la cultura della vita e, invece di prepararci a impostare la nostra vita alla santità aiutati dai Santi, nella notte di veglia della solennità di tutti i Santi, ci si vestirà di colori tristi e cupi esorcizzando la realtà della morte.
Questo scritto di Isaia è un monito chiaro a tutti noi alla vigilia di questi eventi che non dovrebbero caratterizzare la nostra vita di credenti. Isaia con la sua esortazione rivolta a Israele e Paolo con il monito alle comunità di Filippo ci interrogano sulla nostra modalità di vivere la fede.
Paolo ci esorta con le lacrime agli occhi. Scrive una lettera dai toni forti scagliandosi contro i nemici della fede. Nemico della fede ripeto è questa cultura dominante della morte contro la cultura della vita e che si esprime in scelte di vita quotidiana che intaccano il nostro rapporto e la nostra relazione con Dio.
Quali atteggiamenti assumere? Non farsi coinvolgere da questo modalità di festeggiare feste che poco hanno a che vedere con la nostra tradizione. Scandalizza che coloro che difendono la Croce come simbolo nelle scuole poi sono gli stessi che vivono la notte di Halloween. Occorre boicottare programmi televisivi che sono un vero e proprio scandalo. Programmi che vengono proiettati in tutte le ore del giorno e che non aiutano a crescere, ma anzi a regredire. Programmi che per pomeriggi interi ci spiegano il divorzio del calciatore con una velina, del nuovo flirt tra una cantante e un regista.
Nel tempo in cui rivendichiamo una privacy oggi si mette in piazza tutto quello che si può mettere in piazza. Se diamo al vento le nostre notizie non possiamo impedire che il vento le trasmetta agli alberi. Liberi da questo modo di impostare le relazioni, la vita allora siamo maggiormente in grado di discernere e leggere la realtà che ci circonda con occhi puliti dalla fede.
L'immagine che il Vangelo utilizza dello scriba che dal suo tesoro sa estrarre cose antiche e nuove mi colpisce sempre. Questo deve sapere fare il cristiano riuscire a tenere insieme il vecchio e il nuovo.
La grande lezione di Papa Francesco che spinge la Chiesa su frontiere nuove e nello stesso tempo senza rinnegare il cammino fatto va in questa direzione. E' stato il monito che ha lanciato ai giovani nella Giornata Mondiale dei Giovani che si celebra ogni anno nella domenica delle Palme. “Camminare non solo facendo memoria del passato, ma avendo anche coraggio nel presente e speranza per il futuro”. E' un chiaro monito a tutti noi. Non è solo per i giovani e per questo che indico alcuni punti della riflessione del Papa.
“La vera esperienza di Chiesa non è come un flashmob, in cui ci si dà appuntamento, si realizza una performance e poi ognuno va per la sua strada. La Chiesa porta in sé una lunga tradizione, che si tramanda di generazione in generazione, arricchendosi al tempo stesso dell'esperienza di ogni singolo. Anche la vostra storia trova il suo posto all'interno della storia della Chiesa”.
La memoria del passato, anche personale, con i propri errori, non immobilizza: “La perla nasce da una ferita dell'ostrica! Gesù, con il suo amore, può guarire i nostri cuori, trasformando le nostre ferite in autentiche perle. Come diceva san Paolo, il Signore può manifestare la sua forza attraverso le nostre debolezze (cfr 2 Cor 12,9)”.
“Una società che valorizza solo il presente tende anche a svalutare tutto ciò che si eredita dal passato, come per esempio le istituzioni del matrimonio, della vita consacrata, della missione sacerdotale. Queste finiscono per essere viste come prive di significato, come forme superate. Si pensa di vivere meglio in situazioni cosiddette ‘aperte', comportandosi nella vita come in un reality show, senza scopo e senza fine. Non vi lasciate ingannare! Dio è venuto ad allargare gli orizzonti della nostra vita, in tutte le direzioni”.
Allora lo scriba non è invitato a buttare le cose antiche ma a valorizzarle guardando anche le realtà nuove.
Bando a tradizionalismi da un lato e a esagerati progressismi dall'altro, ma porci sempre sotto l'azione vero del discernimento che è poi dono dello Spirito.

 

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