TESTO Commento su Lc.10,16
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Venerdì della XXVI settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (06/10/2017)
Vangelo: Lc 10,13-16
«13Guai a te, Corazìn, guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidone fossero avvenuti i prodigi che avvennero in mezzo a voi, già da tempo, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite. 14Ebbene, nel giudizio, Tiro e Sidone saranno trattate meno duramente di voi. 15E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai!
16Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi disprezza me disprezza colui che mi ha mandato».
«Chi ascolta voi ascolta me».
Lc.10,16
Come vivere questa Parola?
Chi sono questi tali che Gesù, ancora oggi, c'invita ad ascoltare?
Qui il vangelo riporta quello che Gesù ha detto riferendosi ai suoi Apostoli e discepoli, “impregnati” per così dire, della dottrina ch'Egli veniva insegnando.
Ma oggi ancora Gesù parla alla Chiesa, al Papa “dolce Cristo in terra” (come lo chiamava S. Caterina, aI Vescovi uniti con Lui, ai sacerdoti suoi ministri e anche a quei laici così istruiti e radicati nella Parola di Dio e negl'insegnamenti della Chiesa, da poter comunicare il proprio sapere con umiltà di cuore agli altri fedeli.
Chiaramente “il sapere” di tutte queste persone coincide con quello che lo Spirito Santo viene illuminando dall'Alto.
Stranezze, quisquiglie, derive personalistiche, predicazioni ad effetto che seminano facile euforia spiritualistica o paura di tremendi castighi dell'”ira divina” non sono affatto cose degne d'ascolto, tanto meno di obbedienza.
Signore Gesù, Ti prego, donaci santi vescovi e santi sacerdoti: tralci forti della “Vite vera” che sei Tu, pilastri della Chiesa contro cui, hai detto: le porte degli inferi non prevarranno.
La voce di Papa Francesco
“Essere Pastori significa assumere fino in fondo la responsabilità di camminare innanzi al gregge, e senza tentennamenti nella guida, per rendere riconoscibile la nostra voce: sia da quanti hanno abbracciato la fede, sia da coloro che ancora «non sono di questo ovile»: siamo chiamati a far nostro il sogno di Dio, la cui casa non conosce esclusione...”
Omelia del Santo Padre in occasione della Professione di fede con i Vescovi della Conferenza Episcopale Italiana, 23/05/2013
Sr Maria Pia Giudici FMA - info@sanbiagio.org