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TESTO Commento su Gv 16,24

Casa di Preghiera San Biagio FMA   Home Page

Sabato della VI settimana di Pasqua (27/05/2017)

Vangelo: Gv 16,23-28 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

"Finora non avete chiesto nulla nel mio nome. Chiedete e otterrete, perché la vostra gioia sia piena".
Gv 16,24

Come vivere questa Parola?
Una cosa sta a cuore a Gesù: la nostra gioia! Ma non una gioia generica, quello piena! Egli si fa mediatore tra noi e il Padre per ottenerci il suo stesso Spirito, la fonte della vera gioia. Lo Spirito è l'Amore tra il Padre e il Figlio. Cosa riempie maggiormente il nostro cuore e ci colma di gioia se non il sentire di essere amati da Dio, dello stesso Amore con cui si amano il Padre e il Figlio?

Aiutaci Signore a lasciarci amare da Te! Amen.

La voce di Sant'Agostino
"Finora non avete chiesto nulla nel mio nome. Chiedete e riceverete, affinché la vostra gioia sia completa (Gv 16, 24). Questa gioia completa di cui parla, non è certamente una gioia carnale, ma è la gioia spirituale; e sarà completa solo quando ad essa non ci sarà più nulla da aggiungere. Qualunque cosa dunque si chiede in ordine al conseguimento di questa gioia, la si deve chiedere nel nome di Cristo, se davvero comprendiamo il valore della grazia divina, se davvero chiediamo la vita beata. Chiedere altra cosa, è chiedere nulla; non perché ogni altra cosa sia nulla, ma perché qualunque altra cosa si possa desiderare è, in confronto a questa, un nulla. Non si può certo dire che l'uomo come tale sia nulla, anche se l'Apostolo dice: Se uno pensa di essere qualcosa mentre non è nulla... (Gal 6, 3); tuttavia in confronto con l'uomo spirituale, che sa di essere quello che è per grazia di Dio, chiunque aspira a cose vane, è nulla. E' questo probabilmente il senso della frase: In verità, in verità vi dico: qualunque cosa domanderete al Padre in nome mio, ve la darà, se con l'espressione qualunque cosa si intende non qualsiasi cosa, ma ciò che, nei confronti della beatitudine eterna, abbia qualche importanza. Ciò che segue: Finora non avete chiesto nulla nel mio nome, si può intendere in due modi: nel senso che essi non avevano chiesto nulla sino allora in nome suo, perché ancora non avevano conosciuto il suo nome come deve essere conosciuto; oppure nel senso che quanto sino allora avevano chiesto era nulla in confronto alla vita eterna che dovevano chiedere. E' dunque per impegnarli a chiedere nel suo nome, non ciò che è nulla, ma la gioia completa (dato che chiedere qualcosa di diverso, è come chiedere nulla) che li esorta dicendo: Chiedete e riceverete, affinché la vostra gioia sia completa; cioè a dire: Chiedete nel mio nome ciò che può rendere perfetta la vostra gioia, e l'otterrete. La divina misericordia, infatti, non defrauderà i suoi eletti che sono perseveranti nel chiedere questo bene"
Commento al Vangelo di San Giovanni, omelia 102

suor Monica Gianoli FMA - mogianna@libero.it

 

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