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TESTO Commento su At 6,1-7; Sal 32; 1Pt 2,4-9; Gv 14,1-12

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V Domenica di Pasqua (Anno A) (14/05/2017)

Vangelo: At 6,1-7; Sal 32; 1Pt 2,4-9; Gv 14,1-12 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 14,1-12

1Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. 2Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: “Vado a prepararvi un posto”? 3Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. 4E del luogo dove io vado, conoscete la via».

5Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». 6Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. 7Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».

8Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». 9Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? 10Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. 11Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.

12In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre.

Leggendo il Vangelo di questa domenica non è difficile immedesimarsi negli Apostoli: hanno fatto esperienza con Gesù, hanno visto e stanno vedendo il mondo con occhi e prospettiva nuovi, si rendono conto che le Sue opere e il Suo modo di agire lasciano chi viene a contatto con una felicità e una speranza immensa... Ma Lui dice che sta per andarsene -chissà perché...-, che preparerà un posto anche per loro - chissà dove...- e che tornerà -chissà quando... Improvvisamente gli Apostoli si sentono soli. Per un momento Tommaso e Filippo, facendosi interpreti del sentimento di tutti, hanno paura di non farcela senza di Lui e in un attimo sembrano dimenticare tutto il tempo passato con Lui, a seguirlo, sperduti come quando si trovarono di fronte cinquemila persone da sfamare ed Egli disse loro di provvedere con cinque pani e due pesci, o quando tornarono tristi dopo da una notte di pesca con le reti vuote ed Egli li invitò a riprovare gettando le reti dalla parte opposta della barca. Senza il loro leader -diremmo oggi- pensano che non varranno nulla e che tutto si concluderà.

Senza che essi se ne accorgano, anche ora Gesù viene loro in soccorso: "io sono la via, la verità e la vita" è il suo insegnamento.
La via. Dopo il peccato originale, l'uomo ha cercato di comprendere come ritornare alla felicità che solo il Padre sa dare. La Bibbia è costellata di immagini di vie: aprire strade nel deserto, preparare i sentieri per arrivare al Padre. Gesù è "via" perché egli viene dal Padre, lo conosce perché ne è parte attraverso l'amore. Ascoltare lui e comprenderlo significa fare esperienza del Padre, conoscerne la volontà ed essere sui figli -consapevoli di esserlo- attraverso l'amore. Dio amò tanto l'umanità da mandare il suo Figlio unigenito ed Egli per amore lasciò che la volontà del Padre si compisse per noi: amare come Egli ci ama è la via; questa connessione nell'amore è la novità!
La verità. "Chi ha visto me, ha visto il Padre", dice Gesù. I discepoli che avevano condiviso e sperimentato la vita con Gesù, sapevano senza dubbio che egli parlava in verità, perché viveva in modo completamente coerente. Le sue parole e le sue opere testimoniavano nel parlare e nell'agire lo stesso messaggio d'amore del Padre. Gesù ci ha lasciato la sua Parola, non una dottrina, perché ciascuno di noi possa trovare il suo modo di rendere coerente l'amore. Come per gli Apostoli alle origini della comunità cristiana, la Parola deve essere posta al centro dei nostri interessi per rimanere viva e fonte di vita in coerenza.
La vita. Il passo finale è la piena conoscenza di Dio. Nel regno di Dio, la vicinanza e la presenza di Dio sono per sempre. Gesù ci ha detto che per raggiungere il regno di Dio bisogna "seguire la sua Parola e fare la volontà del Padre", e che "rimanendo in Lui che è nel Padre" anche noi possiamo essere parte fin da oggi di quel Regno. Rimanere in Lui è come essere pietre vive accostate alla pietra angolare che da questa traggono sostegno per essere Chiesa.
A noi sposi cristiani il Vangelo della V domenica di Pasqua dà la speranza e la forza di mantenere fede alle nostre promesse: l'amore che ci unisce, che solo da Dio può provenire, è la via; il confrontarsi occhi negli occhi, così come siamo, senza maschere, rendendo vivo ogni giorno il nostro amore, la verità; rimanere con gioia nell'amore "tutti i giorni" della nostra vita il nostro assaggio del "per sempre" del Regno di Dio.

Per la riflessione personale e di coppia:
- Via: quando e come abbiamo compreso o fatto esperienza che anche il nostro amore di sposi è parte dell'amore di Dio?
- Verità: come possiamo vivere il nostro amore quotidiano senza filtri e senza mentire o tradire la nostra promessa di sposi fedeli?
- Vita: come coppia, in che modo rendiamo testimonianza del nostro voler essere luce, pace e gioia nel mondo?

Giuliana e Giacomo Mussino di Torino

 

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