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TESTO Commento su At 13, 16-17

Casa di Preghiera San Biagio FMA   Home Page

Giovedì della IV settimana di Pasqua (11/05/2017)

Brano biblico: At 13,13-25 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Si alzò Paolo e, fatto cenno con la mano, disse: «Uomini d'Israele e voi timorati di Dio, ascoltate. Il Dio di questo popolo d'Israele scelse i nostri padri e rialzò il popolo durante il suo esilio in terra d'Egitto, e con braccio potente li condusse via di là.
At 13, 16-17

Come vivere questa Parola?
Paolo parla per la prima volta in pubblico. Parla nella sinagoga, ad Antiochia di Pisidia, nell'attuale Turchia, rispondendo all'invito dei capi che permisero ai nuovi arrivati di parlare. La scena è molto simile a quella descritta nei Vangeli quando a Nazaret, Gesù si alza, srotola il libro e legge la profezia di Isaia... anche la reazione è simile: un gruppo accoglie, un gruppo si adira.
Il metodo di Paolo è quello di innestare l'annuncio del kerigma, del cuore della buona notizia, nella storia di Israele. Parte dalla potente rivelazione di Dio con i Padri, nell'Esodo. Parte dalla pasqua, dal passaggio dalla schiavitù alla libertà di essere pienamente il popolo eletto e di arrivare alla terra promessa e percorre tutta la storia di Israele, per dimostrare come Gesù sia il compimento della promessa fatta ad Abramo e ai Padri. I giudei ascoltano volentieri. Sarà l'adesione entusiasta dei pagani che nella settimana successiva sentono riportare e commentare il discorso di Paolo, che li farà inquietare. Quello che va bene ai pagani, non può andar bene ed essere giusto per noi giudei! La loro opposizione alla buona notizia nasce per motivi di convenienza, per gelosia, per necessità di tenere le distanze dagli impuri. La religione prevale sulla fede, la cattura, la immobilizza e la uccide. I pagani, invece, si liberano dalle loro religiosità e abbracciano senza timore la persona di Gesù che dà compimento al loro desiderio di vita, di eternità, di santità.

Signore, quante religioni atee anche oggi raccolgono il consenso degli uomini. Quanta fatica a vivere di fede e non di tradizioni religiose, per riconoscere Te come l'unico vero Dio di tutti. Fa' che la religiosità non offuschi il nostro cammino di fede e in ogni comunità tu si sempre via, verità e vita.

La voce di Papa Francesco
Cari fratelli e sorelle, ancora oggi possiamo ritrovare l'ardore dell'annuncio e proporre, soprattutto ai giovani, la sequela di Cristo. Dinanzi alla diffusa sensazione di una fede stanca o ridotta a meri "doveri da compiere", i nostri giovani hanno il desiderio di scoprire il fascino sempre attuale della figura di Gesù, di lasciarsi interrogare e provocare dalle sue parole e dai suoi gesti e, infine, di sognare, grazie a Lui, una vita pienamente umana, lieta di spendersi nell'amore.
Dal discorso per la 54° giornata mondiale di preghiera per le vocazioni

Sr Silvia Biglietti FMA - silviabiglietti@libero.it

 

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