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TESTO Commento su Gv 20, 3-9

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Domenica di Pasqua - Risurrezione del Signore (Anno A) (16/04/2017)

Vangelo: Gv 20,1-9 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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1Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. 2Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». 3Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. 4Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. 5Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. 6Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, 7e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. 8Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. 9Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.

«Pietro allora uscì insieme all'altro discepolo (Giovanni) e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario - che era stato sul suo capo - non posato là con i suoi teli, ma avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti».
Gv 20, 3-9

Come vivere questa Parola?
Non è facile credere nella Risurrezione di Gesù, evento fondamentale e centro di tutto il cristianesimo, senza il quale "vuota è la nostra predicazione e vuota anche la vostra fede" (1Cor 15,14). L'evangelista Giovanni si dimostra in questo brano del suo Vangelo particolarmente consapevole dell'importanza e della fatica della fede nel Cristo Risorto. Il dubbio, infatti, costituisce il filo conduttore dell'intero capitolo 20. Dubitano Maria di Magdala, Pietro, i discepoli, Tommaso: la novità del mistero pasquale li sconvolge e li sorprende tutti! E anche noi! Non per niente Giovanni concluderà il suo Vangelo con l'ultima "beatitudine" riservata anche a noi suoi lettori odierni: «Beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!» (Gv 20,29).
- La ricerca di Maria di Magdala. - Ella si era incamminata di buon mattino, quando era ancor buio, per andare a piangere un morto, un cadavere. E ora non è più possibile perché il suo corpo è stato portato via. Non resta, dunque, che il pianto disperato e il lutto! Il suo amore è rimasto interamente pre-pasquale e ci vorrà una nuova Parola d'amore di Gesù (la chiamerà per nome!) per trasferirla nella nuova esperienza di comunione pasquale. D'ora in poi occorrerà per tutti la chiaroveggenza della fede che ama per riconoscere, per incontrare e comunicare con il Risorto.
- La ricerca di Simon Pietro - L'annuncio della Maddalena fa correre subito Pietro e Giovanni al sepolcro. Quest'ultimo, più giovane, è anche più veloce, arriva per primo, ma aspetta che sia Pietro a precederlo nella tomba e vede «i teli posati là, e il sudario». Ma questi segni non gli bastano per credere. Tutto sembra in ordine. Manca solo il corpo di Gesù. Egli osserva ogni cosa, ma non riesce ad andare oltre. Il primato di Pietro non significa alcun privilegio per la fede pasquale. Dinanzi al Risorto siamo tutti sullo stesso piano. I "segni" sono uguali per tutti e impegnano ciascuno di noi nell'autentico cammino di fede verso il mistero della Pasqua.
- La ricerca del discepolo che Gesù amava - Soltanto a questo punto Giovanni, che non è nemmeno chiamato col suo nome, ma designato come «il discepolo che Gesù amava» entra anche lui nel sepolcro. Ma egli approda alla fede, a differenza degli altri due. «Entrò..., e vide e credette». In tutto il quarto Vangelo viene evidenziata l'importanza del «vedere» in relazione al «credere». Ma l'oggetto del «vedere» è duplice: uno sul piano esterno dei sensi e l'altro sul piano delle realtà soprannaturali. La fede consiste in questo sguardo penetrante che investe il fatto esterno, ma lo attraversa andando oltre. Nella «umanità-storia» del Verbo, vista e toccata, la fede scopre la presenza rivelatrice del Vivente-Risorto.

In questo giorno di Pasqua ognuno di noi deve divenire "Giovanni", cioè il discepolo che si lascia amare da Gesù e quindi arriva alla fede. Alla chiaroveggenza della fede occorre coniugare la chiaroveggenza dell'amore: amare per capire e capire per amare!

La voce della liturgia
"Raccontaci, Maria
Che hai visto sulla via?"
"La tomba del Cristo vivente
La gloria del Cristo Risorto,
e gli angeli suoi testimoni
il sudario e le sue vesti"
"Sì, ne siamo certi
Cristo è davvero Risorto!"
Dalla Sequenza di Pasqua

Buona Pasqua a tutti!

Don Ferdinando Bergamelli SDB - f.bergamelli@tiscali.it

 

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