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TESTO Commento su Is 35,4

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

XXIII Domenica del Tempo Ordinario (Anno B) (07/09/2003)

Brano biblico: Is 35,4 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mc 7,31-37

31Di nuovo, uscito dalla regione di Tiro, passando per Sidone, venne verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decàpoli. 32Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano. 33Lo prese in disparte, lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; 34guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e gli disse: «Effatà», cioè: «Apriti!». 35E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente. 36E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo proibiva, più essi lo proclamavano 37e, pieni di stupore, dicevano: «Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti!».

Dalla Parola del giorno

Dite agli smarriti di cuore: "Coraggio! Non temete; ecco il vostro Dio, giunge la vendetta, la ricompensa divina"

Come vivere questa Parola?

Isaia vede da lontano la venuta di Cristo e profetizza di Lui con espressioni che aprono cerchi concentrici di coraggio nei cuori. Incontriamo "Non temete", espressione che sappiamo essere ripetuta nella Bibbia per 366 volte (una per ogni giorno, anche per oggi!). Poi, dopo quel dire: "ecco il vostro Dio", ci sorprende un'espressione inattesa: "giunge la vendetta", la ricompensa divina". Come può il profeta annunciare, come ricompensa divina, la vendetta? Dio è amore e il modo di vendicarsi dell'amore è solo quello di amare. Il suo, anche quando permette che siamo purificati dal dolore, è dunque un agire in modo che l'uomo, sua creatura, diventi capace di amare, perché solo amando, veramente si realizza, e diventa pienamente se stesso. Ecco perché, alludendo a Cristo, Isaia dice: "Egli viene a salvarvi" È proprio questo che va detto ai tanti "smarriti di cuore" che sono gran parte della società di oggi! Ancora viene profetizzato l'aprirsi degli occhi ai ciechi, lo schiudersi degli orecchi ai sordi, l'agile corsa di chi prima era zoppo, e una gran gioia nelle parole festose di chi era muto. È quanto poi si realizza con Gesù ed è narrato nel vangelo odierno. Sì, la salvezza è questo restauro della persona umana, anzi questo suo pieno realizzarsi nel sì che dice a tutto il volere di Dio in Gesù Salvatore, praticandone il vangelo.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, cerco di memorizzare quanto Isaia dice ripetendo più volte le espressioni di Isaia. Poi visualizzo Gesù nel suo aprire gli occhi ai ciechi e le orecchie ai sordi, nel suo dare la possibilità della parola ai muti. E prego:

Gesù, tu davvero vuoi aprire in me ogni possibilità di vita, tutto il positivo che è in me e che si muta in negatività ostacolo alla mia vita e agli altri quando mi chiudo nel mio "ego". Ti prego, Signore, abbattine le stolte resistenze. Aprimi tutto e invadimi con la potenza delle tue energie di amore.

La voce del fondatore dei "Compagni di Emmaus"

Sono sicuro che ogni persona è amata, sostenuta, accompagnata da Dio che è Amore. Occorre essere convinti che Egli vuole solo il vero bene di tutti e di ciascuno, ma questo bene dipende da noi. Capisco benissimo coloro che soffrono, coloro che sono feriti nel più profondo della loro carne e non possono credere in questo Amore infinito. Non ne sono loro i responsabili, ma noi.
Abbé Pierre

 

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