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TESTO Commento su Luca 2,16-21

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Maria Santissima Madre di Dio (01/01/2017)

Vangelo: Lc 2,16-21 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 2,16-21

In quel tempo, [i pastori] 16andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. 17E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. 18Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. 19Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. 20I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.

21Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo.

L'inizio del nuovo anno è posto sotto il segno di Maria, Madre di Dio e nostra tenera Madre. Il popolo cristiano da sempre l'ha invocata come Madre di Dio (specialmente nel III sec.), definizione solennemente sancita al concilio di Efeso, nel 431 d.C. Si racconta che mentre i vescovi erano riuniti insieme per decidere, fuori una folla immensa già gridava: madre di Dio! È la verità che risuona nel cuore del popolo di Dio!
Il Vangelo ci presenta la scena della natività, contemplata dai pastori; gli ultimi per il mondo, sono i primi per Dio, i primi destinatari del Vangelo, ossia della lieta notizia dell'incarnazione del figlio di Dio. I pastori vanno e vedono un segno semplice e umile: un bimbo avvolto in fasce, deposto in una mangiatoia, insieme ai suoi genitori. Lì riconoscono la Verità e pieni di gioia corrono ad annunziarla!
In Lc si sottolinea soprattutto la presenza di Maria, che serbava tutte queste cose nel suo cuore: in greco significa: che le metteva insieme, che faceva sintesi. Maria ci mostra il suo silenzio carico di riflessione, di ricerca di senso; non vive senza né capo né coda, ma è tutta rivolta a Dio, nulla le sfugge, è attenta a collezionare i segni di Dio nella sua vita, per comporre il meraviglioso puzzle della sua volontà.
Contemplare Maria e affidarci a lei ci aiuta a diventare più credenti. Lei è la madre di Dio, perché Gesù è Dio e in lei si è fatto uomo, vero uomo. È un mistero grande: Gesù non è né solo Dio (che si è infilato in un corpo), né solo un uomo: è vero Dio e vero uomo.
Nella persona di Gesù c'è sia il Verbo di Dio, la seconda persona della Trinità, e sia una persona umana, dotata di anima e corpo. In Maria è avvenuto una volta per tutte questo prodigio; Dio si è unito all'umanità una volta per sempre, si è fatto come noi; da allora e per sempre la seconda persona della Trinità è anche uomo! È un mistero insondabile, meraviglioso...
Ora, Maria ha accolto in sé la parola di Dio, il suo progetto; ha fatto spazio a Lui nel suo cuore e nel suo corpo; si è lasciata fecondare dallo Spirito di Dio, non si è chiusa all'opera di Dio, m ripiegandosi su di sé e sui suoi progetti. Ha lasciato che Dio vivesse in lei e ne ha seguito la parola giorno dopo giorno. È un esempio meraviglioso per ciascuno di noi, che siamo chiamati a rivivere spiritualmente ciò che lei ha vissuto, proprio come dice Gesù: chiunque ascolta la mia parola e la mette in pratica, questi è per me fratello, sorella e madre. Cioè se anche noi facciamo spazio a Gesù, alla sua parola (da meditare e vivere), ai suoi sentimenti (di misericordia e pietà), possiamo generare Dio nella nostra vita, possiamo far sì che agisca attraverso di noi, portando nel mondo una scia di luce e di bellezza infinita!
Ma perché questo accada c'è da aprirsi a qualcun altro, da lasciarsi guidare da qualcun altro; c'è da smetterla di vivere una vita di infantile ricerca del proprio piacere, dei propri interessi, nelle piccole come nelle grandi cose; siamo chiamati a generare vita, a diffondere vita, a spenderci perché la vita intorno a noi fiorisca e cresca. Se ci fideremo di Dio come Maria, se faremo spazio al Vangelo, ne diverremo capaci, perché quel bambino divino è capace di trasformare i nostri cuori. Lo contempliamo deposto nella mangiatoia, come a dire che Lui è venuto per farsi mangiare, cioè per donarsi: è dono pieno, totale, dono che oggi incontriamo vivo nell'Eucaristia che la Chiesa ci offre. Dio non ha pretese, è dono; noi siamo chiamati a nostra volta a diventare dono; per questo ci è stata donata la vita, perché possiamo donarla: e tutti possiamo dare tanto! Che Maria ci aiuti perché sia un anno pieno di frutti di conversione e di grazia!

 

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