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TESTO Commento su Luca 2,16-21

padre Paul Devreux

Maria Santissima Madre di Dio (01/01/2017)

Vangelo: Lc 2,16-21 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 2,16-21

In quel tempo, [i pastori] 16andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. 17E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. 18Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. 19Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. 20I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.

21Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo.

Come abbiamo visto nella notte di Natale, i pastori, che sanno che di loro si pensa solo del male e per cui sono convinti di essere considerati maledetti anche da Dio, si meravigliano tantissimo del fatto che gli angeli gli annunciano un Dio che li ama e che viene per aiutarli e non per condannarli.
Perciò vanno in fretta a vedere se è vero, come chi ha appena ricevuto una gran bella notizia. Si sono messi in cammino per andare alla grotta, come posso fare anche io.
Quando arrivano trovano Gesù con Maria e Giuseppe; nulla di straordinario, se non quello che è stato detto loro e che riferiscono: questo Dio non è come pensavamo. Questo bambino ci sta rivelando un volto di Dio totalmente nuovo. Non giudica, non castiga, ma ama l'uomo e si adopera per renderlo giusto e felice.
Tutti si stupiscono, tutti, compreso Giuseppe e Maria. E già! Cosa si aspettavano loro? E Maria, perché è venuta fino a Betlemme in queste condizioni? Le documentazioni che abbiamo dicono che i censimenti riguardavano i capi famiglia, che dovevano dichiarare cosa possedevano in beni e persone. Per Giuseppe è un fatto di prestigio andare fino a Betlemme per farsi censire nella città di Davide, ma la presenza di Maria non è necessaria.
Tutto questo mi fa pensare che hanno desiderato che questo figlio così speciale nascesse a Betlemme. Forse conoscevano anche loro la profezia di Michea 5 che dice:
"E tu Betlemme, terra di Giuda,
non sei davvero il più piccolo capoluogo di Giuda:
da te uscirà infatti un capo
che pascerà il mio popolo, Israele".
Sanno che è un bambino speciale, un dono di Dio, e allora il Signore se vuole che si sappia, a chi lo farà sapere? Come si rivelerà l'eccezionalità di questo bambino? Tutto si aspettavano tranne che di vedersi arrivare i pastori poveri e disprezzati. Sentirsi raccontare questa rivelazione da loro anziché da una delegazione di sacerdoti venuti dal Tempio è stato certamente scioccante, ma poi illuminante.
Il Dio forte in battaglia, che punisce i cattivi e esalta i giusti, sta già crollando per lasciare spazio al Dio Padre di Gesù Cristo.

 

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