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don Romeo Maggioni   Home Page

Domenica di Pasqua - Risurrezione del Signore (Anno A) (27/03/2005)

Vangelo: Gv 20,1-9 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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1Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. 2Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». 3Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. 4Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. 5Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. 6Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, 7e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. 8Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. 9Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.

"Non è gran cosa - scrive sant'Agostino - credere che Gesù è morto; questo lo credono anche i pagani.
Tutti lo credono.

La cosa veramente straordinaria è credere che egli è risorto. La fede dei cristiani sta nella risurrezione di Cristo!". Diceva già san Paolo: "Se noi abbiamo avuto speranza in Cristo soltanto in questa vita, siamo da compiangere più di tutti gli uomini. Ora invece Cristo è risuscitato dai morti, primizia di coloro che sono morti" (Cor 15,19-20).

Siamo di fronte al fatto più decisivo della storia: un uomo è venuto dall'aldilà; se fosse vero, cambia la vita!

1) IL FATTO

E vero lo è, perché vi sta una precisa documentazione. Le donne trovano la tomba vuota; gli evangelisti non avrebbero portato la testimonianza delle donne se non fosse stata vera. Esse trovano poi le bende piegate: non sarebbero rimaste così se il corpo di Gesù fosse stato rubato. L'angelo dice: è risorto!

Se Gesù è risorto lo si può incontrare. Da qui le apparizioni: tre private e cinque con la comunità. "Anzitutto vi trasmetto quello che anch'io ho ricevuto: Cristo è morto ed è stato sepolto. E' risuscitato il terzo giorno ed è apparso a Pietro, poi è apparso ai dodici e quindi a più di cinquecento discepoli riuniti insieme, la maggior parte dei quali è ancor oggi in vita. In seguito è apparso a Giacomo e a tutti gli apostoli; e alla fine è apparso anche a me" (1Cor 15,3-8). E' la testimonianza di quel Paolo, cambiato da persecutore in apostolo proprio da un "violento" incontro faccia a faccia sulla strada di Damasco con questo Gesù vivo e potente! Pietro e Giovanni imprigionati, percossi e processati, con molto coraggio dichiarano: "Noi non possiamo tacere quello che abbiamo visto e udito" (At 4,20). Pronti a dare la vita, per "ciò che noi abbiamo udito, visto coi nostri occhi, contemplato e toccato con le nostre mani" (1Gv 1,1). "Noi, che abbiamo mangiato con lui dopo la risurrezione" (At 10,41). Del resto: "Se non vedo il segno dei chiodi nelle sue mani, se non tocco col dito il segno dei chiodi, e se non tocco con mano il suo fianco, io non crederò" (Gv 20,25). Un fatto quindi che s'è imposto oltre ogni verifica! D'altra parte Gesù ha dichiarato: "Sappiate che ora io sarò sempre con voi, tutti i giorni, sino alla fine del mondo" (Mt 28,20). E' questa sua presenza viva e sperimentata nella Chiesa che ci conferma che Lui è vivo, attivo e operante, oggi ancora salvatore e guida della sua comunità.

Risorto con il corpo, il suo corpo: Tomaso, che aveva dubbi, l'ha riconosciuto. Gesù appare nel Cenacolo e mangia: "Perché siete turbati e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne ed ossa come vedete che ho io. Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi" (Lc 24,38-40). Con l'ascensione, un corpo è esaltato alla destra di Dio! Come sarà il nostro corpo risorto? Come quello di Gesù: il suo corpo di prima ma sotto leggi diverse.

2) LA FEDE

Con il termine risurrezione si vuol affermare la continuità tra il Gesù storico e il Cristo risorto; con il termine esaltazione si celebra la gloria divina di Cristo risorto. Era Dio, s'è fatto uomo fino alla morte; ora ritorna in Dio portando con sé l'umanità che ha assunto. Per Gesù la risurrezione segna la sua accreditazione. Egli allora è il vero Inviato (Messia) di Dio, perché il Padre lo ha risuscitato: prova per la sua missione e quindi anche segno della sua divinità. E' il sigillo di Dio sull'opera di questo profeta. Non è un inventore di religione come gli altri. Tutti sono morti. Lui è l'unico risorto e vivo, come aveva promesso!

Nelle apparizioni non lo riconoscono subito, se non nella fede (Maria! - a Emmaus allo spezzare del pane - Giovanni: vide e credette!). Non è sufficiente la documentazione storica, occorre la fede, che è il modo di vedere e capire che nasce dall'amore e si fonda sulla Parola di Dio (ai discepoli di Emmaus Gesù spiega la sua morte alla luce delle Scritture). In questo senso è allora "visibile" anche oggi: "Beati quelli che, pur non avendo visto, crederanno!" (Gv 20,29). La fede non è fantasia: Gesù insiste nel mangiare, e dice a Tomaso di toccare. Non si tratta di illusioni soggettive, ma prove oggettive; trascendenti ma reali, così reali che cambiano la vita ai discepoli. La prova storica più irrefutabile della risurrezione è proprio questo capovolgimento dei discepoli: da gente spaventata e delusa durante la passione son poi diventati missionari intrepidi. E' un fatto non altrimenti spiegabile se non con un evento certo e forte che ha toccato la loro vita.

Questo è anche il contenuto della nostra fede. Gesù è fatto "Signore", perché signore della signora della storia che è la morte: "Se Cristo non fosse risorto, vana sarebbe la nostra fede" (1Cor 15,16). Noi siamo cristiani perché ci fidiamo di Cristo, perché vediamo in lui l'uomo riuscito e anche il nostro salvatore. In quanto inizio della umanità nuova, "primizia", in lui leggiamo il nostro destino e la verità più profonda di noi stessi. "Quel medesimo Spirito che ha risuscitato Gesù dai morti, darà vita anche ai vostri corpi mortali a causa del suo Spirito che abita in voi" (Rm 8,11). Con l'uomo si rinnova anche il cosmo: "Tutta la creazione geme e soffre nelle doglie del parto e nutre la speranza di essere liberata dalla corruzione" (Rm 8,22). Nasce quindi il vero "materialismo" cristiano. L'unico.

Speranza ma anche garanzia: oggi occorre credere e connettersi a Cristo vivo col battesimo, aiutati dalla signoria dello Spirito che cresce con la vita di grazia, nutrita dall'Eucaristia: "Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorno" (Gv 6,34).

La sera di Pasqua Gesù ha promesso il suo Spirito, il suo modo discreto ma efficace di sussidiare oggi la nostra fragile libertà. "Lasciarsi fare" dallo Spirito è il modo proprio di crescere da figli di Dio! Si tratta di vivere nella Chiesa, anticipo nel tempo della famiglia di Dio che sfocerà in Casa Trinità.

 

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