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TESTO Commento su Sir 35, 12

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XXX Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) (23/10/2016)

Brano biblico: Sir 35,15-17.20-22 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 18,9-14

In quel tempo, Gesù 9disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l’intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri: 10«Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano. 11Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: “O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. 12Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo”. 13Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: “O Dio, abbi pietà di me peccatore”. 14Io vi dico: questi, a differenza dell’altro, tornò a casa sua giustificato, perché chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato».

«Il Signore è Giudice. Non trascura la supplica dell'orfano né della vedova, quando si sfoga in un lamento. Chi venera Dio sarà accolto con benevolenza, la sua preghiera giungerà fino alle nubi».
Sir 35, 12-14

Come vivere questa Parola?
Le espressioni del Siracide le ritroviamo, quasi ogni giorno, sulla bocca di Papa Francesco. Soprattutto in questo anno della Misericordia, ci viene ripetuto in continuazione che il nostro Dio è un Padre che manifesta la sua preferenza per i piccoli, gli abbandonati, gli scartati dalla società. L'orfano e la vedova di un tempo sono controfigura degli immigrati, dei terremotati, dei violentati, degli abbandonati di oggi. E anche noi, a volte, ci sentiamo soli, senza parole, criticati ingiustamente. Sentiamo fortemente il nostro limite; ci sembra di avere le mani vuote e incapaci. Saremmo tentati dalla non speranza. E invece dobbiamo credere che c'è sempre un Padre che ci aiuta, che ci conosce fino in fondo, che non esige da noi grandi cose, ma soltanto l'abbandono al suo amore.

Oggi esprimerò la mia fiducia con le Parole dell'apostolo Paolo: So in chi ho creduto, in chi ho posto la mia fiducia.

La voce Simeone il Nuovo Teologo
Non tardare o misericordioso, non distogliere da me il tuo sguardo, tu che sai avere compassione, non dimenticare colui che ti desidera con tutta la sete della sua anima, non privarmi della vita, per quanto ne sia indegno, non abbandonarmi. Mi rifugio sul tuo cuore, mi affido alla tua pietà.
Sr Graziella Curti - direttice@fmamelzo.com

 

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