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TESTO Commento su Lc 14, 7-10

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Sabato della XXX settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (29/10/2016)

Vangelo: Lc 14,1.7-11 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

«Gesù vedendo come gli invitati sceglievano i primi posti, disse loro una parabola: "Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più ragguardevole....Invece, quando sei invitato, va a metterti all'ultimo posto, perché venendo colui che ti ha invitato ti dica: Amico passa più avanti».
Lc 14, 7-10

Come vivere questa Parola?
Tutto il capitolo 14 è ambientato attorno a una tavola. Il genere letterario del convito era molto usato negli scritti filosofici e sapienziali. Attorno a una tavola imbandita si affrontano diversi argomenti, si ascolta la parola di un maestro. Così Luca utilizza la cornice di un pranzo per inserire diversi insegnamenti di Gesù, che suggerisce di non cercare di occupare i posti destinati agli invitati più ragguardevoli quando si è invitati a pranzo, per evitare di dover poi lasciare il posto a un ospite più importante. Tali regole erano frequenti nel giudaismo, dove l'autorità e la gerarchia delle persone avevano grande importanza. Tuttavia, non è possibile che Gesù si limiti a dare delle regole di galateo. Egli, partendo da un aspetto quotidiano, ci suggerisce un nuovo atteggiamento: la ricerca dell'ultimo posto, atteggiamento della persona libera, capace di mettersi a servizio delle altre persone.
In questo brano si coglie pure la preoccupazione di Luca verso i poveri. Forse riproponendo queste parole Luca aveva di mira anche la propria comunità cristiana, invitandola a non fare discriminazioni verso i cristiani poveri in occasione dei pasti comuni.
La novità portata da Gesù richiede una nuova relazione: l'amore che non calcola e che toglie l'ineguaglianza e la discriminazione tra gli uomini.

Oggi chiederò allo Spirito di aiutarmi a capire questa Beatitudine" Beati i poveri in spirito perché di essi è il Regno dei cieli.

La voce di Carlo Maria Martini
Mangiare il Corpo e bere il Sangue del Signore significa lasciarsi invadere dalla sua vita, dal suo modo di pensare, dalla sua coscienza di Figlio.
Sr Graziella Curti - direttice@fmamelzo.com

 

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