PERFEZIONA LA RICERCA

FestiviFeriali

Parole Nuove - Commenti al Vangelo e alla LiturgiaCommenti al Vangelo
AUTORI E ISCRIZIONE - RICERCA

Torna alla pagina precedente

Icona .doc

TESTO Commento su 1Cor 13

Casa di Preghiera San Biagio FMA   Home Page

IV Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) (01/02/2004)

Brano biblico: 1Cor 13 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 4,21-30

In quel tempo, Gesù 21cominciò a dire nella sinagoga: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».

22Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è costui il figlio di Giuseppe?». 23Ma egli rispose loro: «Certamente voi mi citerete questo proverbio: “Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafàrnao, fallo anche qui, nella tua patria!”». 24Poi aggiunse: «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. 25Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elia, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; 26ma a nessuna di esse fu mandato Elia, se non a una vedova a Sarepta di Sidone. 27C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro».

28All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. 29Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. 30Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.

Dalla Parola del giorno
La carità è paziente.

Come vivere questa Parola?

Nel mirabile inno alla carità che si legge nel cap.13 della Lettera di S.Paolo ai Corinti, appare anzitutto questa qualifica della carità: la pazienza. E non è certo senza motivo che il grande convertito ed evangelizzatore mette al primo posto questo attributo. Ha appena detto, infatti che anche "se avesse il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri della scienza e avessi una tale fede capace di trasportare le montagne, se non ho la carità, non sono niente". Attenzione! Non dice: non ho nulla, ma non sono niente. Come a dire: esisto solo nella misura che amo. Se no vegeto. Come un animale o una pianta, ma non esisto come persona umana. Perfino se avessi una parvenza di carità cioè mi mettessi a dare via tutto ciò che ho, perfino se consentissi di essere bruciato, per istintiva generosità, non servirebbe proprio a nulla. Perché la carità è anzitutto dono di Dio. Ed ecco, subito dopo, Paolo annuncia: "La carità è paziente". Perché questa importanza primaria? Si tratta anzitutto del fatto che Dio, per il primo, è Colui che nei miei riguardi è "paziente, lento all'ira, misericordioso" (Num.14,18; Es. 34,6ss). E' Lui perciò che pone in me una carità paziente. C'è poi una considerazione di ordine psicologico ravvalorata dalla fede. Nella realtà presente, noi non siamo dentro un ordine perfetto, perché il peccato originale e la debolezza che ne è derivata fan sì che non tutto il bene e non subito sia perseguibile. In noi e negli altri. Se dunque, come dice S.Pietro, "il Signore usa pazienza verso di noi" (2Pt.3,9), come potremmo noi bruciare le tappe, i ritmi di crescita e di conversione? La prima pazienza, è un fatto, va usata verso noi stessi. Chi è impaziente con se stesso non riesce a esserlo con gli altri. Non dica dunque di voler amare!

"L'amore – ha scritto Milotz, un grande drammaturgo nordico – si misura dalla pazienza".

Oggi, nella mia pausa contemplativa, mi soffermerò a contemplare l'icona di Gesù crocifisso dove la pazienza ha un volto: quello dei Santi dei Santi che per Lui mi ha amato. E mi chiederò se, come l'agricoltore di cui parla S. Giacomo nella sua lettera, io so attendere con pazienza che i semi di Dio germoglino in me e negli altri o se mi agito nello scontento e nell'impazienza.

Signore Gesù, dirigi il mio cuore nella tua pazienza perché si possa accedere al dono della vera carità.

La voce degli antichi Padri

Se qualcuno ti ha ingiuriato, non odiarlo; odia l'ingiuria e il demonio che lo ha istigato a farlo. Se hai in odio chi ti ha ingiuriato, non ami... Se osservi il Comandamento, agisci verso di lui con atti d'amore e aiutalo, se puoi, ad allontanarsi dal male.
S. Massimo il Confessore

 

Ricerca avanzata  (54717 commenti presenti)
Omelie Rituali per: Battesimi - Matrimoni - Esequie
brano evangelico
(es.: Mt 25,31 - 46):
festa liturgica:
autore:
ordina per:
parole: