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TESTO Commento su Giovanni 20,1-9

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Domenica di Pasqua - Risurrezione del Signore (Anno C) (11/04/2004)

Vangelo: Gv 20,1-9 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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1Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. 2Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». 3Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. 4Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. 5Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. 6Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, 7e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. 8Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. 9Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.

Dalla Parola del giorno
E vide e credette.

Come vivere questa Parola?

"Era ancor buio". L'alba della risurrezione è già una realtà eppure le ombre si allungano ancora sui tornanti della storia, offuscando la limpida visione di un sepolcro da cui è stata definitivamente rotolata via la pietra. Caligine sollevata dal problema del dolore e della morte, dal trionfo dell'ingiustizia e dall'affermarsi di un mondo senza Dio e, non ultimo, dallo scandalo che viene da uomini di Chiesa... "Hanno portato via il Signore!" è il grido angosciante, forse inespresso, di tante esistenze. Le tenebre persistenti in cui ci si trova ancora a camminare, impediscono di "vedere" oltre il segno, di "leggere" in quella pietra ribaltata l'annuncio silenzioso di una vittoria. E allora la corsa affannosa di chi si sente smarrito o forse avverte confusamente il richiamo misterioso di quella tomba vuota. E si rivolge agli intimi, agli amici del crocifisso, a coloro che si professano cristiani perché lo aiutino a ritrovare Lui, la Vita. E la corsa riprende fino alla soglia del mistero. Le bende afflosciate su se stesse, il sudario accuratamente piegato a parte. Muti testimoni del dolore, di tutto il dolore umano nella sua cruda e scandalosa realtà, di cui ora sono misteriosamente svuotati... E vide. E videro. Ma non è ancora la fede. Un sostare perplesso. Poi il gesto coraggioso di varcare quella soglia, accettando l'ombra luminosa del mistero racchiuso nel dolore. E il segno diventa eloquente, lasciando scorgere i lineamenti del Risorto. "E vide e credette". Ora la gioia pasquale può esplodere comunicativa: Egli è Risorto, Egli è il Vivente. La morte, ogni morte è sconfitta e noi non siamo più soli. Gridiamolo con la vita. E sarà giorno!

Oggi, nella mia pausa contemplativa, cercherò di rileggere i segni del Risorto nella mia vita, e lascerò che in me e intorno a me esploda piena la gioia di scoprirlo presente.

Apri, Signore, i miei occhi perché possa scoprire i segni di resurrezione presenti nella mia vita e nella storia, nonostante le ombre e le contraddizioni dell'ora attuale.

La voce di un biblista

Il sepolcro vuoto smentisce l'ultima attesa dell'uomo. Infrange la sola certezza assoluta ponendogli un enigma insolubile. L'unica spiegazione è l'annuncio del Risorto, l'unica verifica è l'incontro personale con lui, offerto a chiunque accoglie con fede la Parola.
Silvano Fausti

 

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